Sul filo dell’ironia

Il No (scherzoso) di Brunori al Festival di Sanremo: «Non ci andrò mai: ho paura che gli amici mi sfottano»

Il cantautore cosentino scherza sul Ponte sullo Stretto («gli ho dedicato la mia discografia») e riflette sul ritorno del fascismo: «Pericoloso affidarsi a chi promette la salvezza attraverso i muri e le chiusure. La sinistra? Si è svilita»

52
di Redazione
4 febbraio 2024
10:21

Sanremo lo guarderà, come sempre. «Mi piace guardare Sanremo, fin da piccolo eravamo abituati alle pagelle, diventava un rituale come guardare le partite della nazionale. Ancor di più adesso dove sembrano spariti i riti collettivi, mi piace guardarlo anche per criticare, sono in varie chat dove non facciamo altro che sfottere. Anche per questo non ci sono mai andato per non finire oggetto di quelle chat». Nessuno snobismo, per Dario Brunori non andare a Sanremo ha ragioni molto più prosaiche: «Non voglio essere escluso dalla chat e neanche inibire i partecipanti». L’intervista del cantautore a Domani si gioca sul filo dell’ironia. Come la sua risposta alla domanda sul Ponte sullo Stretto: «È una priorità per me. Sono anni che mi batto per il ponte, tutta la mia discografia è dedicata a questo». Brunori ride e poi chiosa: «Da calabrese non mi sembra una priorità».

Più serio il ragionamento sul dibattito che riguarda il possibile ritorno del fascismo. Lo sente un pericolo reale? «Tendenzialmente – risponde – non mi faccio influenzare dalla news del momento, tengo una distanza salvifica dal trend topic, in una settimana si parla di una cosa poi di altro. C’è da tempo una tendenza a un certo tipo di ritorno, non dico al fascismo, ma a un’idea che di fronte alla frammentazione la soluzione sia quella della chiusura, del settarismo, una tendenza che vale nei micro e nel macro. Così come nel piccolo c’è tendenza a rintanarsi, a chiudersi nelle case, nel virtuale, così nel macro ci si affida a personaggi che promettono la salvezza attraverso i blocchi, le chiusure, i muri. Oltre l’ideologia, dal punto di vista pratico questa soluzione non funziona».


La sinistra, invece, «si è svilita volendo somigliare ad altro, questo ha portato molte persone a non riconoscersi più. Forse hanno capito che non si può parlare solo di diritti civili, ispirandosi al modello dei democratici americani, ma credo ci sia necessità anche di altro visto che le destre sono riuscite a raccattare istanze tipiche della sinistra. Io penso sia cambiato tutto, il centro delle questioni non passa più dalle stanze dei partiti, i luoghi delle decisioni sono altri. Per me la tecnologia estremizzata conduce a uno svilimento dell’essere umano, c’è una corrente molto più forte di tutte le ideologie classiche. Di quello dovremmo occuparci».

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top