VIDEO | La presentazione nel chiostro del Museo Diocesano. L’Arcidiocesi rinnova l’apertura straordinaria della teca e inaugura la mostra “Sfogliando il Codex” per celebrare il primo di decennio di patrimonio mondiale
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Un giorno che unisce arte, fede e identità. Nel chiostro del Museo Diocesano e del Codex di Rossano si è tenuta la presentazione ufficiale del francobollo dedicato al Codex Purpureus Rossanensis, emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e distribuito da Poste Italiane. L’occasione ha segnato il decennale dell’iscrizione del prezioso evangelario bizantino nella lista “Memory of the World” dell’Unesco, riconoscimento che nel 2015 ha consacrato il Codex come uno dei massimi capolavori della cristianità e della cultura universale.
Il francobollo, dal valore di 1,30 euro, appartiene alla serie tematica “Le eccellenze del patrimonio culturale italiano”. La vignetta, curata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, riproduce la Tavola dei Canoni delle Concordanze con i ritratti dei quattro evangelisti, una delle pagine più celebri e raffinate del Codex. Si tratta, con ogni probabilità, del frontespizio originale del manoscritto onciale greco del VI secolo, uno dei più antichi codici miniati del Nuovo Testamento, oggi conservato proprio nel museo diocesano rossanese.
Accanto al francobollo, è stata realizzata una cartella filatelica contenente la quartina, la cartolina affrancata e annullata, la busta primo giorno di emissione e il bollettino illustrativo. Un’edizione speciale per collezionisti e studiosi, ma anche per chi desidera conservare un simbolo di identità e memoria condivisa.
Un decennale che unisce fede e cultura
Per celebrare il traguardo dei dieci anni, l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati ha affiancato alla cerimonia filatelica una nuova edizione di “Sfogliando il Codex”, con l’apertura straordinaria della teca che custodisce il manoscritto e l’esposizione della miniatura riprodotta sul francobollo. A questo si aggiunge la mostra “Codex Purpureus Rossanensis – a 10 anni dall’iscrizione nella Memory of the World”, allestita all’interno del museo, dove sono esposte le tre edizioni facsimilari del Codex e la documentazione presentata nel 2015 per la candidatura Unesco, insieme a un documentario realizzato per l’occasione. L’evento ha riunito istituzioni, autorità religiose e civili, studiosi e cittadini, in una giornata che ha intrecciato emozione e orgoglio.
Aloise: «Il Codex diventa ambasciatore di pace»
L’arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, monsignor Maurizio Aloise, ha aperto la cerimonia con parole di profonda gratitudine e riflessione: «È una giornata di grazia per la nostra Diocesi – ha detto –. Celebriamo i dieci anni del riconoscimento Unesco e lo facciamo con un segno che resterà nel tempo. Questo francobollo permette al Codex di parlare ancora una volta al mondo intero, diventando un profeta di speranza e di pace».
Per Aloise, l’emissione del francobollo rappresenta molto più di un evento celebrativo: «Il Codex è la parola del Vangelo, una parola di giustizia e di pace. Gesù ci insegna che la pace è possibile solo con la giustizia. Vorrei che questa giornata diventasse per tutti noi, e per il mondo intero, una giornata di pace. Oggi il Codex, patrimonio dell’umanità, diventa ambasciatore di un messaggio universale».
Le parole dell’arcivescovo hanno colto il senso più profondo della ricorrenza: trasformare un anniversario in un momento di rinascita culturale e spirituale, in cui la memoria diventa strumento di dialogo.
Un simbolo che viaggia: la voce di Poste Italiane
A sottolineare il valore nazionale e simbolico dell’emissione è stato Marco Di Nicola, responsabile commerciale Filatelia di Poste Italiane, che ha spiegato il percorso di nascita del francobollo e il ruolo della filatelia nel racconto del Paese: «Siamo felici di essere qui in Calabria per celebrare un’eccellenza che merita attenzione e riconoscimento. I francobolli nascono su richiesta di cittadini o associazioni, vengono valutati da una commissione filatelica del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ogni anno sceglie i temi più rappresentativi del nostro patrimonio culturale e artistico».
Di Nicola ha ricordato come la filatelia, oggi, sia diventata un vero e proprio strumento di promozione del Made in Italy: «I francobolli sono piccoli pezzi di carta che raccontano l’Italia. Ogni anno ne vengono emessi oltre settanta, ognuno dedicato a un’eccellenza: opere d’arte, personaggi, luoghi, eventi. Insieme costituiscono un mosaico della nostra identità».
Il rappresentante di Poste Italiane ha sottolineato l’importanza di questa emissione per la Calabria: «Non spesso vengono emessi francobolli dedicati a questa regione, e farlo qui è motivo di orgoglio. Vedere così tante persone presenti all’anteprima e all’annullo filatelico del primo giorno di emissione è una grande soddisfazione».
Il francobollo, dal valore di 1,30 euro, sarà disponibile nei 12.000 uffici postali italiani. «Un piccolo segno – ha aggiunto Di Nicola – che diventa veicolo promozionale per la città di Rossano, capace di far conoscere la sua storia e il suo patrimonio nel mondo. Un ambasciatore della bellezza italiana e della sua memoria».
Il valore culturale e turistico: l’intervento dell’assessore Pistoia
Il significato dell’iniziativa è stato evidenziato anche dall’assessore alla Cultura del Comune di Corigliano-Rossano, Giovanni Pistoia, che ha sottolineato la portata culturale e identitaria del riconoscimento: «Questo francobollo è una riconferma del valore e della validità culturale del Codex, un documento conosciuto a livello internazionale. La sua importanza ha una ricaduta notevole sulla città, non solo dal punto di vista culturale, ma anche turistico. È un’occasione per far conoscere ancora di più ciò che abbiamo, senza inventare nulla: il Codex parla da sé».
Pistoia ha aggiunto: «Dovremmo fare ancora di più, ma le iniziative non mancano. Il Codex, per il suo valore intrinseco, ha una forza propria e viaggia da sé. Il compito dell’amministrazione è stimolare e sostenere, nei limiti delle proprie possibilità, tutte le attività che lo valorizzano».
Infine, l’assessore ha posto l’accento sul legame tra identità locale e apertura universale: «Si resta fedeli alla propria identità, e non è un aspetto negativo. Le trasformazioni culturali richiedono tempo, ma molta parte della città sente come proprio questo patrimonio, che non può essere riconosciuto a livello mondiale e restare estraneo al contesto che lo custodisce». Tra i presenti autorità civili e militari, il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, neo consiglieri regionali eletti della zona.
Il Codex: una luce che attraversa i secoli
Il Codex Purpureus Rossanensis è un manoscritto del VI secolo, scritto in greco onciale su pergamena tinta di porpora, con testi dei Vangeli di Matteo e Marco e splendide miniature dorate. La sua unicità risiede non solo nella qualità artistica delle illustrazioni, ma nel suo valore teologico e storico: un documento che testimonia la diffusione del cristianesimo orientale e la raffinata arte bizantina giunta fino al cuore della Calabria.
Conservato nel Museo Diocesano e del Codex, il manoscritto è considerato uno dei più antichi e meglio conservati del mondo cristiano. La sua iscrizione nel programma Memory of the World dell’Unesco nel 2015 ha riconosciuto il ruolo di Rossano come custode di un bene universale, parte integrante della memoria collettiva dell’umanità.
La presentazione del francobollo, la mostra e l’apertura straordinaria della teca non sono solo eventi celebrativi: rappresentano il tentativo di costruire un ponte tra passato e presente. In un tempo in cui la cultura rischia di diventare frammentata, il Codex torna a unire, ricordando la forza del patrimonio condiviso e della parola che attraversa i secoli.
L’Arcidiocesi, insieme alle istituzioni civili e a Poste Italiane, ha voluto rendere tangibile questa eredità con un gesto semplice e potente: un francobollo. Un oggetto minuto, ma capace di viaggiare nel mondo, portando con sé l’immagine di una pagina d’oro e porpora, e il messaggio di pace che ne ispira le radici.
Un messaggio che resta
L’emissione filatelica del Codex non è solo un atto commemorativo, ma un invito a riscoprire il senso di appartenenza, la cura della memoria e la responsabilità verso i beni culturali. Come ha ricordato monsignor Aloise, «il Codex è parola di speranza e di giustizia». Come ha ribadito Marco Di Nicola, «ogni francobollo è un frammento di identità italiana». E come ha sottolineato Giovanni Pistoia, «questo riconoscimento è un’occasione per valorizzare ciò che già possediamo». Tre voci, tre prospettive diverse, ma unite dallo stesso filo: la convinzione che la cultura non si conserva soltanto nei musei, ma vive ogni volta che viene condivisa.
Oggi Rossano si conferma capitale di un patrimonio che travalica i confini locali. Le celebrazioni del decennale Unesco hanno restituito visibilità a un bene che continua a generare ricerca, turismo e orgoglio identitario. Il francobollo del Codex, diffuso in tutta Italia, è destinato a diventare un simbolo duraturo: un invito alla conoscenza e alla bellezza, racchiuso in un centimetro quadrato di carta. Un piccolo segno che parla la lingua universale della cultura, quella che unisce, illumina e resiste al tempo.