Il libro, che si concentra su una delle più grandi intellettuali del Novecento, restituisce la complessità di una scrittrice libera, spesso in anticipo sui suoi tempi, mai disposta a cedere a compromessi
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Nel cuore delle serate culturali del Premio letterario Caccuri 2025, uno degli appuntamenti più intensi e partecipati è stato la presentazione di “Elsa”, il romanzo di Angela Bubba dedicato alla figura di Elsa Morante, una delle più grandi scrittrici italiane del Novecento. L’incontro, tenutosi nella suggestiva cornice del castello del borgo calabrese, è stato moderato dal direttore di LaC News24, Franco Laratta, e ha visto Angela Bubba dialogare con la docente Cinzia Calizzi, in un confronto profondo e appassionato sul valore della letteratura, sull’identità femminile e sulla memoria culturale del nostro Paese.
Chi è stata davvero Elsa Morante? Autrice di alcuni dei maggiori romanzi del Novecento europeo, protagonista della storia culturale italiana, moglie di Alberto Moravia, amica di Pasolini. Nel libro, Bubba sceglie di non raccontare semplicemente la vita della Morante, ma di entrare nel suo mondo attraverso una scrittura in prima persona che si fa immedesimazione e ricerca. Un romanzo che scava, più che spiegare. E che restituisce la complessità di una scrittrice libera, spesso in anticipo sui suoi tempi, mai disposta a cedere a compromessi.
Nel corso dell’incontro, l’autrice ha spiegato la genesi del progetto: un lavoro di studio e di ascolto durato anni, nato da un'urgenza personale ma trasformato in un’opera che si muove tra biografia e invenzione, senza mai perdere la misura. «Il libro tecnicamente nasce non molti anni fa, qualche anno prima della pubblicazione. Il romanzo - ha spiegato Bubba ai microfoni di LaC News24 - è stato scritto in un tempo relativamente breve ma interiormente e spiritualmente è come se avessi iniziato a scriverlo fin da quando ho posato gli occhi su questa grande autrice e su tutto ciò che ha scritto, vale a dire all'età di 17 anni. Ad Elsa Morante ho dedicato praticamente metà della mia vita, anni di letture e riletture, riflessioni e sottolineature che sono confluiti nel romanzo».
E il racconto ripercorre la vita di Elsa – dall’infanzia a Testaccio fino agli ultimi anni segnati dalla malattia – l’infanzia difficile, la madre Irma, i fratelli, il vero padre Francesco e Augusto, colui che lei crede suo padre fino a un certo punto della vita, quando la madre le rivela la verità. E poi il trauma di un aborto vissuto in giovane età, i rapporti conflittuali con Luchino Visconti e l'amicizia, anch'essa gravida di conflitti, con Pierpaolo Pasolini fino all'amore con quell'intellettuale molto diverso di lei che risponde al nome di Alberto Moravia.
«Due persone che più diverse non potrebbero essere, lui molto pacato, sereno, metodico, lei invece fumantina, rocambolesca, un vulcano. Due persone diversissime che pure si amarono profondamente fino alla fine, anche al di là del loro amore coniugale che finirà ufficialmente nel 1962 ma che non troverà soste fino alla morte di Elsa Morante» ha osservato Bubba. Nel corso dell’incontro, Laratta ha sottolineato l’importanza di riportare al centro del dibattito culturale figure come Elsa Morante, ricordando come il Premio Caccuri si impegni ogni anno a valorizzare opere capaci di guardare al passato con occhi nuovi.