Dall’arte alla ricerca, dall’impresa all’informazione: l’anfiteatro di Belvedere Marittimo ha ospitato la cerimonia di premiazione, tra momenti di spettacolo e sfilate di alta gioielleria
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Il Premio Scintille Cultura Calabria nasce per dare valore a donne e uomini che, con l’impegno e le loro idee, si distinguono nei campi della cultura, della ricerca, dell’impresa, dell’arte, dell’informazione e dello spettacolo, facendo della Calabria un punto di partenza verso contesti più vasti.
Per loro, il 10 agosto scorso, l’anfiteatro di Belvedere Marittimo ha ospitato la cerimonia di premiazione, condotta da Valentina Zinno e Gigi Grandinetti, in una serata aperta dalla Art Show Dance Academy, diretta da Giuseppe Ferraro, e che ha poi visto sfilare in passerella collezioni di alta gioielleria. L’evento si è svolto con il patrocinio del Comune di Belvedere Marittimo e in collaborazione con il Centro Femminile Italiano, sezione di Belvedere, presieduto da Francesca Impieri.
La prima parte del premio ha toccato la categoria Sociale, con la Fondazione Lilli Funaro chiamata sul palco. A ricevere il riconoscimento, in rappresentanza della stessa Fondazione, Michele Funaro, premiato da Alessandro Lo Re, wholesale director Sud Europa Damiani Group. «Siamo qui per continuare a tenere viva una storia personale con la fiducia del territorio – ha detto Funaro – e sappiamo che la prevenzione e la ricerca devono restare prioritarie, se vogliamo dare risposte reali».
Il premio categoria Cultura è stato conferito al giurista Enrico Caterini dalle mani del giornalista Attilio Sabato. «Il diritto serve a orientare i mutamenti della società – ha affermato Caterini – e resta rilevante quando valorizza il dialogo tra contesti accademici e vita civile.»
Il secondo riconoscimento, sempre per la categoria Cultura, è rimasto nel mondo accademico, con Nicola Leone, rettore dell’Università della Calabria, premiato da Pierluigi Caputo, vicepresidente uscente del Consiglio regionale della Calabria. «Portare l’Unical nella posizione di ateneo pubblico più alto nella classifica Censis tra i grandi atenei è motivo di orgoglio – ha dichiarato Leone – e segnala che dalla Calabria possono partire proposte di ricerca e formazione che hanno visibilità nazionale e internazionale. La sfida è continuare su questa strada, attrarre talenti, così come i numeri sempre crescenti di iscritti al nostro Ateneo ci dicono. Questo significa che non solo abbiamo dato valore alla conoscenza, ma siamo stati in grado di costruire una reputazione internazionale solida che si basa, oltre che sull’offerta formativa, anche sull’altissimo livello dei nostri docenti.»
Nella categoria Giornalismo hanno trovato spazio le parole di Francesco Verderami, firma storica del Corriere della Sera dal 1993 e fondatore dell’associazione L’Orodicalabria, premiato dal giornalista Arcangelo Badolati. Verderami ha sottolineato come il progetto dell’associazione nasca dalla volontà di creare connessioni tra chi studia, chi fa impresa e chi amministra, offrendo ai giovani gli strumenti per costruire un percorso professionale in Calabria. «Credo nel valore delle reti – ha dichiarato – perché permettono a competenze diverse di incontrarsi e generare idee. La Summer School “Si può già fare” è un laboratorio dove l’energia dei giovani si confronta con l’esperienza di chi lavora nei diversi settori, e da questo dialogo possono nascere progetti capaci di incidere davvero sul territorio».
Per la categoria Arte, Massimo Sirelli, artista visivo calabrese, ha spiegato così il suo lavoro, dopo aver ricevuto il premio da Franco Napoli, vicepresidente nazionale Confapi: «Non seguo una particolare tecnica. Semplicemente ammiro il quotidiano con occhi diversi perché ogni immagine semplice può trasformarsi in forza narrativa».
A Ida Provenzano, cosentina, e da anni figura chiave dell’organizzazione dei programmi di Maria De Filippi, è stato conferito il premio per la categoria Spettacolo da Francesca Impieri. «Nella gestione di programmi come Uomini e Donne e Temptation Island, ho imparato a gestire tempi, risorse e imprevisti rimanendo fedele all’origine – ha raccontato Provenzano – e quello è stato il mio punto di forza fino a qui».
La categoria Imprenditoria ha richiamato l’attenzione sul Salumificio San Vincenzo, rappresentato da Vincenzo Rota, che da azienda familiare è divenuta una realtà di livello nazionale con un’importante apertura ai mercati esteri. Premiato da Sergio Mazzuca. «Dare valore significa investire sul lavoro e sulla qualità – ha dichiarato Rota – affinché ogni nostro prodotto racconti una storia vera, fatta di territorio e cura».
I Premi alla Carriera sono stati attribuiti a Rosario Branda, figura chiave della cultura economica calabrese, e Gabriele Parpiglia, giornalista, autore e conduttore radio-televisivo, che ha presentato il suo libro “Sotto attacco di panico. La mia storia, il mio burnout, la mia ripartenza”. Branda è stato premiato da Marco Carrozzino, assessore alla Cultura del Comune di Belvedere, e Parpiglia da Andrea Moschini, Commercial Director del brand Salvini. «Raccontare l’economia in modo accessibile serve a creare consapevolezza – ha detto Branda – e legare i numeri alle persone è il contributo che possiamo dare al dibattito civico.» Parpiglia, del suo lavoro edito da Mursia, in pochi mesi già alla terza ristampa, ha spiegato come «raccontare la sofferenza è anche un modo per liberarla, e aprire una pagina difficile può diventare via di salvezza per chi si sente solo». «Oggi è bene che si parli di questo malessere invisibile – ha aggiunto –. A farlo sono soprattutto persone dello spettacolo che ne soffrono e, grazie a questo coraggio e alla loro visibilità, possono dare voce a chi non ce l’ha». «Sarebbe importante avere uno psicologo a scuola, anche in ogni classe, e oggi – ha concluso – qualche segnale dalla politica arriva e mi sta dando ragione».
«Questa edizione ha rappresentato per me una soddisfazione profonda – ha dichiarato l’ideatore del premio Sergio Mazzuca –. Offrire un riconoscimento a donne e uomini che con il loro lavoro e la loro dedizione portano valore alla Calabria mi onora e mi spinge a continuare su questa strada. Il simbolo delle radici che caratterizza il nostro Premio ricorda a tutti che la forza di ogni percorso sta nel legame con ciò che ci ha fatto crescere, ma anche nella capacità di proiettarsi oltre. Ognuno dei premiati di quest’anno testimonia che dalla nostra terra sono nate, e possono ancora nascere, storie di eccellenza, capaci di parlare al mondo».
Le sfilate delle creazioni di alta gioielleria Damiani e Salvini hanno segnato uno dei momenti più eleganti della serata, con modelle che hanno indossato pezzi realizzati interamente a mano dai maestri orafi italiani. L’equilibrio tra design e artigianalità conferma il ruolo di queste maison nel rappresentare l’eccellenza del gioiello italiano sui mercati internazionali.
Le modelle hanno indossato gli abiti di Giuseppe Cupelli, con trucco curato da Lucia Grosso e acconciature di Salvatore Esposito.
Finale conviviale al Sentimento Sunset Terrace, accompagnato dal dj set di Franco Siciliano e dalle bollicine di Cantine Spadafora 1915.