Ha preso il via nei giorni scorsi la XIV edizione del Premio Letterario Caccuri promosso dall’associazione culturale “Accademia dei Caccuriani”. L'importante contest di saggistica, il cui vincitore sarà designato domenica 10 agosto, conta su quattro titoli finalisti, selezionati da un comitato scientifico presieduto da Giordano Bruno Guerri: Gad Lerner con “Gaza. Odio e amore per Israele” (Feltrinelli), Monica Maggioni con “Spettri” (Longanesi), Alessandro Sallusti con “L’Eresia liberale” (Rizzoli) e Gennaro Sangiuliano con “Trump. Vita di un presidente contro tutti” (Mondadori).
Le opere finaliste passeranno al vaglio di due giurie: una giuria nazionale, composta da personalità influenti del mondo della cultura, dell’economia e del giornalismo, ed una giuria popolare formata dagli “Accademici Caccuriani”, ovvero i soci sostenitori che animano l’associazione organizzatrice.
 

Monica Maggioni al Premio Letterario Caccuri

Con la sua opera "Spettri" anche Monica Maggioni è dunque tra i quattro finalisti del Premio Letterario Caccuri, manifestazione che vede ancora una volta il network LaC impegnato in qualità di media partner. Giornalista, scrittrice, documentarista, Monica Maggioni ha ricoperto il ruolo di Presidente della Rai dal 2015 al 2018 ed è stata la prima donna a dirigere il Tg1, dal 2021 al 2023. La determinazione, la passione e l'amore per il giornalismo l'hanno vista al lavoro, in prima linea, negli angoli del mondo tra loro più distanti per raccontare i periodi più delicati della storia del pianeta. È stata inviata in Medioriente, negli Stati Uniti, nei Paesi africani, in Afghanistan ed in Iraq. Direttrice editoriale per l'offerta informativa della Rai, dal 10 settembre 2023 approda alla conduzione di "In mezz'ora" su Rai Tre. Nel 2024 realizza e conduce NewsRoom, docu-serie in otto puntate distribuita su RaiPlay e successivamente anche su Rai 3.

Spettri, sette storie 

Da un capo all'altro del mondo, da Oriente ad Occidente. Con "Spettri" Monica Maggioni ci accompagna sul campo minato del pianeta, a camminare sul filo sospeso del tempo. «Sette storie che plasmano il nostro presente e ci pongono domande scomode sul futuro», un'opera che pone la società all'angolo, mostrandone l'incapacità di lasciare alle spalle interi pezzi di storia. La facile illusione di disfarsi in fretta degli errori commessi gettandoli nel macero degli anni scaduti.
Per Monica Maggioni, la storia ed i suoi protagonisti non dimenticano. Tornano a riappropriarsi della scena, a spuntare sotto i riflettori, a riprendere il filo del discorso interrotto, per presentare il conto delle scelte prese e minare le basi della sicurezza momentaneamente conquistata. Sono gli spettri che spingono verso la paura, che mettono a repentaglio il futuro. Sono le storie che si credevano rimosse per sempre ma che, al contrario, sbucano dal sottosuolo delle cose lasciate a metà, dei vissuti non portati a conclusione. È una fotografia che prende spunto dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 per ritrarre qualcosa che va oltre i perimetri e le spartizioni territoriali.

«Dal capo spirituale di Hamas alla giovane italiana trascinata nel gorgo dell'Isis, dall'addestratore di kamikaze Tawalbe, al neonazista americano Kreis, al fanatico antimusulmano Breivik», "Spettri" è il racconto diretto, occhi negli occhi, di chi i personaggi descritti li ha avuti di fronte. Faccia a faccia. È la narrazione dei fatti redatta da chi la storia l'ha vista compiersi ad un metro di distanza, presagendo talvolta la direzione verso cui si sarebbe mossa. È la collezione di sette spaccati di vita differenti ed incapaci di non smuovere le coscienze, non provocare inedite domande, non suscitare reazioni. È un libro che mette a nudo la terribile fragilità, l'equilibrio più che precario di una società che pensava di essere al riparo. Ma che, al contrario, deve fronteggiare gli esiti della cattiva coscienza dell'Occidente.