Non bastano 41 miliardi di prodotto interno lordo regionale per ribaltare la classifica. La Calabria è sempre ultima con un Pil per abitante pari a 22.579 euro. Vibo Valentia con 21.210 euro pro capite e Cosenza, ultima, con 20.636 euro sono le province calabresi con i risultati peggiori tra quelle italiane. Dal 2019 ad oggi il Mezzogiorno ha fatto enormi passi in avanti: +8,1% nel periodo, +05% nell’ultimo anno. Le regioni del Nord Ovest sono cresciute del 7,2%, quelle del Nord Est del 5% e quelle del Centro del 3,8%. In Calabria frena la crescita e il Pil si attesta sul 3,9%. Negli ultimi tre anni lo scatto in avanti del Sud è stato alimentato e sostenuto dagli effetti positivi innescati dal superbonus, dal Pnrr e dalla Zes unica.

Nonostante la spinta, però, tra Nord e Sud il distacco si mantiene e resta ampio. Pesa la spesa del pubblico e del privato e pesano anche i consumi delle famiglie e gli investimenti nel settore industriale e nei servizi. La Lombardia è sempre in testa con 515,6 miliardi di Pil regionale, poco meno di un quarto di tutte le regioni italiane messe insieme: 2mila e 256,4 milioni di euro. Il reddito pro capite in Lombardia è di 51.307 euro, due volte e mezzo quello calabrese.

Ma la prima regione italiana è il Trentino-Alto Adige che con 60 miliardi di Pil esprime un prodotto per abitante pari a 55.541 euro. Secondo il Centro studi della Cgia di Mestre dal 2019 in Calabria il Pil regionale è cresciuto del 3,9%, e dello 0,2% nell’ultimo anno il risultato più scarno nel contesto nazionale. La provincia con il miglior rendimento è Catanzaro con il 5% in più dal 2019. Seguono Reggio Calabria (+4,1), Cosenza (+3,8), Crotone (+3,2) e Vibo Valentia (+1,7%). Tutte le province calabresi sono al di sotto della media nazionale. In questi anni a trainare l’economia regionale è stato il settore delle costruzioni anche con i progetti del Pnrr.

Terminato l’effetto superbonus e ridotti gli altri incentivi statali per le ristrutturazioni e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza in scadenza sarà difficile replicare i risultati positivi fin qui segnati. In effetti già i dati relativi al 2025 dicono che c’è stata una flessione rispetto al triennio precedente. Il rinnovo della Zes unica, confermato dalla legge di bilancio 2026, non potrà assicurare da solo una crescita strutturale del Pil calabrese.