Più laureati under 39 tra i residenti in Calabria. Dal 2018 ad oggi il loro numero è aumentato del 4,8%. Nonostante il calo demografico e lo spopolamento dei comuni, studenti e famiglie continuano ad investire nei percorsi di istruzione post diploma. I nuovi titolati sono riusciti a colmare i vuoti lasciati da chi ha deciso di partire per trovare lavoro fuori regione o all’estero. Ma la percentuale di chi ha compiuto un percorso universitario ed è residente in Calabria resta tra le più basse d’Italia. Lo dice l’ultimo rapporto sulla Povertà educativa di Openpolis. L’Italia, con il 31,6% è al penultimo posto tra i Paesi dell’Unione europea dove la media degli under 39 con un titolo di laurea è del 44%.

La Calabria è tra le ultime regioni italiane con il 24,28%, 6,8 punti sotto la media nazionale. La provincia di Reggio Calabria (con il 18,6%) è quartultima dietro Siracusa (15,2%), Foggia (15,8%) e Brindisi (18,5%).

In Calabria si studia e tanto. Il miglior risultato è quello della provincia di Vibo Valentia, passata dal 13,5% del 2018 al 23,5% del 2024 (+10%). Poi c’è Crotone, passata dal 12% del 2018 al 20,2% del 2024 (+8,2%). Seguono Catanzaro con il 27,9% (+5,4%), Cosenza con il 31,2% (+3,3) e Reggio Calabria con il 18,6% (+0,8%). Numeri importanti, ma percentualmente inferiori alla media nazionale. In Calabria ci si laurea ma le opportunità di lavoro non sempre premiano chi ha investito nella propria formazione professionale post diploma.

La scelta di studenti e famiglie

Non solo studio e non solo lavoro. La necessità di andare oltre il diploma e la possibilità di frequentare l’università “in casa” ha spinto studenti e famiglie a scegliere di proseguire il percorso di formazione negli atenei. La valutazione dell’immatricolazione dipende dalle probabilità di successo degli studi e da quali benefici si pensa si possano ricavare una volta entrati nel mercato del lavoro. In termini di costi si pesano quelli da sostenere direttamente (tasse, libri, vitto e alloggio) e quelli derivanti dai mancati guadagni su redditi derivanti dall’ingresso immediato nel mondo del lavoro.

La valutazione dell’immatricolazione dipende dalle probabilità di successo degli studi e da quali benefici si pensa si possano ricavare una volta entrati nel mercato del lavoro

Secondo Openpolis anche in Calabria i giovani provenienti da contesti socio-economici svantaggiati hanno meno probabilità di proseguire gli studi dopo il diploma. «Anche a parità di risultati scolastici - sostiene lo studio - gli studenti di famiglie a basso reddito risulteranno disincentivati rispetto ai coetanei benestanti, a causa delle maggiori difficoltà nel sostenere tali costi». La laurea non è tutto e con il solo diploma non è detto che si trovi occupazione con facilità. Il problema vero riguarda l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. La Calabria su questo fronte è sempre stata in affanno rispetto ad altre regioni. Servono profili professionali di ogni genere, lo dicono gli studi di Unioncamere, ma le scoperture, anche tra i laureati, restano altissime.