Frane, alluvioni, valanghe ed erosione delle coste. Le condizioni del territorio calabrese sono critiche e i pericoli legati al rischio di calamità idrogeologiche riguardano tutti i comuni. Duemilatrecento gli interventi di mitigazione del rischio finanziati in Calabria dal 1988 ad oggi per un importo complessivo di 1 miliardo e 761 milioni di euro. Lo dice l’ultimo studio sul rischio idrogeologico in Italia realizzato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca Ambientale.

Sono 125.978 i calabresi che risiedono in zone a rischio, il 6,8% della popolazione regionale. Le frane attive sono 10.100 su un’area estesa 15.219 km quadrati, un quinto dei quali a pericolosità elevata o molto elevata. Il 36% colpisce la montagna, il 58% la collina.

Cosenza è la provincia con il maggior numero di fenomeni e di territorio interessato. Dei 404 comuni calabresi 297 sono a rischio frane ed alluvioni, 102 a rischio frane, alluvioni ed erosione delle coste e 3 a rischio valanghe. Una situazione che si è andata cronicizzando nel corso dei decenni passati. Lo studio dell’Ispra sostiene però che negli ultimi 4 anni la Calabria ha registrato, su scala nazionale, uno dei più bassi incrementi di aree a pericolosità di frane, +1,4% contro il 61,2% della Provincia autonoma di Bolzano e il 52,8% della Toscana. Sono 5,7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio, 1 milione e 888mila dei quali in aree a rischio elevato e molto elevato.

Sono 125.978 i calabresi che risiedono in aree a rischio, il 6,8% della popolazione regionale: 51.609 di questi vivono in aree a rischio elevato o molto elevato. Cosenza con 21.303 è la provincia più esposta, seguita da Reggio Calabria (12.615), Catanzaro (12.596), Crotone (2.921) e Vibo Valentia (2.174).

Gli edifici a rischio in Calabria sono 55.905 e la maggior parte si trova in provincia di Cosenza (9.843). Su 125.804 imprese attive 7.186 si trovano in aree a rischio, 1.888 in aree a rischio elevato. Sul fronte dei beni culturali il pericolo riguarda il 10% del patrimonio, 552. La provincia in cui il rischio è maggiore è Reggio Calabria (212).

Negli ultimi 20 anni l’avanzamento dell'erosione delle coste ha interessato il 32% del litorale calabrese, 181 km.

Il focus dell’Ispra riguarda anche l’erosione delle coste. La Calabria ne ha 745 km. Il fenomeno tocca il 29% del litorale, 167 km. Qui la situazione è diversa rispetto al rischio frane e alluvioni. Negli ultimi 20 anni l’avanzamento ha interessato il 32% delle coste, 181 km. Il fenomeno è dovuto alla conformazione sabbiosa del litorale (84%) che lo rende facilmente modificabile. Secondo l’Ispra, infine, 250mila calabresi, il 12% della popolazione regionale, sono esposti direttamente al rischio di alluvioni perché residenti in aree a pericolosità idraulica in cui ai fenomeni temporaleschi si uniscono le esondazioni dei fiumi.

Sono 250mila i calabresi in pericolo a causa dei possibili disastri causati da piogge torrenziali ed esondazioni dei fiumi

Dal 1988 ad oggi la mitigazione del rischio idrogeologico è costato 25 miliardi e 539 milioni di euro. Oltre 22mila gli interventi finanziati in regime ordinario o in presenza di eventi calamitosi. Lombardia è quella che ne ha avuti di più in assoluto (2.579), seguita dalla Calabria (2.309), dal Piemonte (2.276), dal Veneto (1.890), dall’Emilia-Romagna (1.874), dal Lazio (1.766), dall’Abruzzo (1.716) e dalla Campania (1.693). In oltre tre decenni la Calabria ha avuto finanziamenti per 1 miliardo e 761 milioni di euro, 500 dei quali dal ministero dell’Ambiente e 240 milioni di risorse proprie della Regione.