Un grande cantiere. Con opere ingegneristiche all’avanguardia e opportunità di lavoro per aziende e personale specializzato. Nei prossimi dieci anni la Calabria sarà uno snodo strategico per le infrastrutture al Sud e per lo sviluppo ed il prolungamento, sul territorio nazionale, del corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete di trasporto transeuropea. C’è il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina e ci sono i progetti per l’ammodernamento della statale 106 Jonica. Si attende l’ufficialità sui piani di finanziamento per portare l’Alta velocità in Calabria. Webuild, che costruirà il Ponte e che sta realizzando il terzo megalotto della statale 106 jonica tra Sibari e Roseto Capo Spulico (1,4 miliardi), sta completando il lotto 1a dell’Alta velocità nel tratto Battipaglia-Romagnano (8 miliardi) e si è aggiudicata l’appalto da 1,6 miliardi di euro per il raddoppio della tratta ferroviaria Paola-Cosenza. RFI sta programmando gli interventi sui lotti 1b Romagnano-Buonabitacolo e 1c Buonabitacolo-Praia. Altri 3 miliardi. L’Anas è al lavoro sui progetti della Crotone-Catanzaro (2,6 miliardi) e sulla nuova strada Sibari-Corigliano Rossano (1,2 miliardi). Ottanta chilometri di cantieri per un costo complessivo di 3,8 miliardi di euro. Sulle infrastrutture stradali e ferroviarie, nonostante qualche ritardo, si procede in tutte le direzioni.

Il Ponte sullo Stretto di Messina (elaborazione Società Stretto di Messina Spa)

Il Ponte sullo Stretto non è un’opera sconnessa dal contesto, fa parte di un più ampio piano di investimenti. Nel Mezzogiorno nei prossimi 20 anni sono previste opere per un valore di 150 miliardi. Gruppo FS ed RFI puntano ad interventi per 110 miliardi, l’Anas investirà 40 miliardi per nuove opere e per migliorare la qualità dei servizi. La Calabria è crocevia di questo piano di investimenti che prevede cantieri aperti in contemporanea in più aree della regione. Ci sarà il supporto diretto di aziende fornitrici e lavoratori calabresi. Nei cantieri di Webuild al Sud da inizio lavori sono impegnate 7.600 aziende della filiera e tra personale diretto ed indotto sono occupati 8.700 lavoratori. Nei lavori di realizzazione del terzo megalotto della strada statale 106 Jonica sono impegnate 880 imprese, il 45% delle quali calabresi, e 1.200 lavoratori. Altre 600 aziende e altri 1.500 lavoratori saranno impegnati nel raddoppio della linea ferroviaria Paola-Cosenza e saranno in gran parte calabresi. Per il Ponte sullo Stretto di Messina si stima un apporto diretto di 8.000 imprese e 4.500 lavoratori all’anno per 8 anni. Secondo Webuild in Italia ci sarà lavoro per 100mila persone.

Il general contractor ha già realizzato oltre il 70% dei lavori del terzo megalotto della statale 106 Jonica (foto: ufficio stampa Webuild)

I progetti messi in campo per ammodernare strade e ferrovie al Sud cambieranno profondamente la mobilità in Calabria e Sicilia e nel resto del Paese. Cambieranno anche i numeri della sostenibilità socio-economica nelle due regioni direttamente coinvolte come pure nelle altre regioni che forniranno competenze progettuali e manodopera. Il Ponte sarà attraversato ogni anno da 25 milioni di veicoli e da 36mila treni. Questo traffico porterà ricavi tra i 535 e gli 800 milioni di euro e un utile di 100 milioni all’anno: 3 miliardi di euro nei 30 anni fissati per l’ammortamento del finanziamento, poco meno del 25% del costo dell’opera. La realizzazione di questa infrastruttura, che sarà la più innovativa al mondo, porterà un contributo di 23,1 miliardi al Prodotto interno lordo nazionale. La stima della redditività economica dell’opera ha un rapporto benefici/costi pari a 1,2 e un valore attuale netto pari a +1,8 miliardi di euro.