Istat conferma rincari su alimentari e beni di largo consumo: frutta +8,8%, pomodori +12,3%, caffè +23,4%. Assoutenti avverte: nel 2025 gli italiani spenderanno 6,4 miliardi in più solo per cibo e bevande
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Ancora aumenti, per il quarto mese consecutivo. Prezzi in crescita per generi alimentari, prodotti per la cura della casa e prodotti per la cura della persona. A luglio i rincari sono compresi tra il 2,8% e il 3,2% su base mensile. L’aumento dell’inflazione è solo dell’0,4% rispetto a giugno, ma il carrello della spesa è più pesante. Il report mensile dell’Istat sui prezzi al consumo conferma le stime preliminari sul periodo anticipate dall’Istituto nazionale di statistica, come pure il trend che si è andato consolidando nei due mesi precedenti. Su base annua ora l’inflazione è all’1,7%. Aumentano in media i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto con rincari compresi tra il 2% ed il 2,3%. Secondo l'Istat l'inflazione è stabile per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati. Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli energetici (-3,4% da -2,1% di giugno) mentre accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,7% da +3,3%). Nel comparto dei servizi, si registrano tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,3% da +2,9%) e dei servizi vari (+2,2% da +1,6%), mentre decelerano quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,7% da +3,2%).
«A parità di consumi gli italiani dovranno affrontare rincari per un totale di 6,4 miliardi di euro di maggiore spesa per l’acquisto di cibi e bevande». A lanciare l’allarme è Assoutenti. Secondo l’associazione per la tutela dei consumatori «gli aumenti costeranno 356 euro in più all’anno a famiglia». Per il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso gli aumenti registrati a luglio sono ingiustificati e preoccupanti.
«I prezzi della frutta fresca - ha detto Melluso - sono cresciuti dell’8,8% su base annua: i pomodori +12,3%, i latticini +7%, il burro +16,9%, le uova +7,2%, il cioccolato +13,2%, il caffè +23,4%. Gli aumenti di questi beni primari incidono sulla capacità di spesa delle famiglie, erodendo i redditi e cambiando profondamente le abitudini alimentari degli italiani. Un trend che si sta aggravando di mese in mese, e che dovrà portare il Governo a studiare misure ad hoc dopo l'estate, quando le famiglie - ha concluso il presidente di Assoutenti - saranno costrette ad affrontare i costi legati al rientro dalle vacanze, a partire da quelli per la scuola».