Dal Crotonese

Crisi call center Abramo, dichiarato lo stato di insolvenza: nominati 3 commissari

La UilCom informa che la triade incontrerà il management dell’azienda il prossimo 31 gennaio, poi dovrà presentare una relazione per valutare l'ammissione all’amministrazione straordinaria

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di Redazione
29 gennaio 2022
15:15

Il 27 gennaio, la sezione fallimentare del Tribunale di Roma ha dichiarato lo stato di insolvenza dell’Abramo Customer Care, nominando, su designazione del Mise, tre commissari giudiziali a cui è stata affidata la gestione dell'azienda, che ha ottenuto la revoca del concordato preventivo.

A comunicarlo è la segreteria regionale e le Rsu UilCom in una nota, spiegando che lunedì 31 gennaio i commissari incontreranno il management dell’azienda e daranno indicazioni gestionali. «I commissari giudiziali – ricorda il sindacato - dovranno, entro 30 giorni dalla dichiarazione dello stato di insolvenza, preparare una relazione contenente le cause dell'insolvenza ed una valutazione sulla sussistenza delle condizioni per l'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria». 


Dopo la ricezione della relazione, il Tribunale «sentito il parere del ministero, deciderà sull'apertura dell'amministrazione straordinaria ed, entro 5 giorni dall'emissione del relativo decreto, il ministero dovrà nominare i commissari straordinari (che hanno compiti diversi dai commissari giudiziali attuali)».

Nel comunicato, il sindacato rassicura anche i lavoratori rimasti in servizio in azienda sulle spettanze dovute: «Continuando l'esercizio dell'impresa, i crediti di lavoro dei "dipendenti" saranno gestiti in “prededuzione”, quindi, verranno pagati prima di qualunque altro debito, come stava accadendo durante la procedura di concordato. Pertanto non è previsto dalla procedura alcun “congelamento” ulteriore degli stipendi».

A tal proposito, la segreteria regionale e le Rsu UilCom precisano: «Nei prossimi giorni daremo indicazioni ai nostri iscritti sulle azioni che intraprenderemo con i nostri legali per il recupero dei crediti pregressi al fine di preparare i documenti necessari per l'insinuazione al passivo che i lavoratori, in quanto creditori privilegiati, dovranno presentare entro e non oltre il 16 maggio 2022. Tali azioni saranno necessarie sia nel caso di ammissione all'amministrazione straordinaria, sia nel caso fosse negata e si aprisse la procedura di fallimento».

 

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