A luglio l’Italia ha tagliato e superato il traguardo dei 2 milioni di impianti. Il fotovoltaico rappresenta 1/5 della produzione totale di energia green e copre l'8% del fabbisogno energetico nazionale. Nei primi sette mesi del 2025 sono stati attivati 132.276 nuovi sistemi residenziali, industriali o utility scale (per un totale di 3.354 megawatt) che hanno portato a 2.011.056 il numero di connessioni alla rete elettrica: la loro potenza genera complessivamente 40.430 megawatt. Lo dicono i dati diffusi dall’associazione Italia Solare, elaborati su fonti Gaudì-Terna. I numeri indicano che negli ultimi 5 anni il fotovoltaico è entrato nel mix energetico di imprese e famiglie: le connessioni mensili sono passate da una media di 22 megawatt del 2020 a 140 megawatt del 2024, con un picco di 188 megawatt di potenza in più generati nel 2023 per effetto delle agevolazioni consentite dal Superbonus 110% per le ristrutturazioni edilizie.

L'utilizzo per alimentazione domestica è il primo impiego degli impianti fotovoltaici in Italia seguito dal terziario e dal settore industriale

Dall’inizio del 2025 le nuove attivazioni hanno prodotto una capacità di 88 megawatt/mese, 4 volte la potenza connessa mensilmente prima del 2023. La Lombardia guida la classifica delle regioni più solarizzate d’Italia con 326.586 impianti fotovoltaici connessi alla rete e una potenza di 5.419 megawatt, seguita dal Veneto (274.699 impianti e 4.055 megawatt), dall’Emilia-Romagna (198.003 impianti e 3.855 megawatt), dal Lazio (141.210 impianti e 3.787 megawatt), dalla Sicilia (136.511 impianti e 2.915 megawatt) e dal Piemonte (134.729 impianti e 3.407 megawatt). La Puglia con 119.183 impianti e la Campania con 93.371 sono dopo la Sicilia le regioni del Sud con il maggior numero di impianti. La Calabria è tredicesima con 59.922 sistemi connessi e 904 megawatt di potenza, ultima la Valle d’Aosta con 4.561 impianti. Il 60% della potenza fotovoltaica in esercizio in Italia è realizzata in silicio policristallino, il 36% in silicio monocristallino. La media di utilizzo annua è di 1.200 ore.

La situazione in Calabria

La provincia con il maggior numero di impianti fotovoltaici e con la conseguente capacità di produzione di watt è Cosenza, seguita da Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone. La potenza media è 18 chilowatt. Il 2023 è stato l’anno con il maggior incremento di connessione di impianti, +30% rispetto al 2022. La Calabria detiene il 2,8% dei sistemi in esercizio sul territorio nazionale per una potenza pari a 48 chilowatt per chilometro quadrato, la più bassa d’Italia, e con una capacità di potenza pro-capite pari a 395 watt per abitante (in Emilia Romagna è 683, in Veneto 655). Solo il 20% degli impianti è a terra. La Calabria è tra le regioni con il minor numero di impianti a terra con potenza superiore ai 5 megawatt. La media di utilizzo annua è 1.290. Il 65% di attivazioni riguarda le utenze domestiche, seguite dal settore terziario, industria e agricoltura. A Scalea, in provincia di Cosenza, nel 2024 l’Enea ha realizzato insieme a EF Solare Italia un polo agrivoltaico a terra tra le colture di limoni.

Il parco agrivoltaico realizzato a Scalea (Cs) dall'Enea insieme a EF Solare Italia (foto: ufficio stampa Enea)

La situazione mondiale

Secondo l’International Renewable Energy Agency la Cina è il primo Paese al mondo per produzione di energia da fonti pulite e rinnovabili e per adozione di sistemi fotovoltaici, seguita dagli Stati Uniti, dall’India e dal Giappone. Canada, Regno Unito, Svezia e Corea del Sud sono tra i primi dieci Paesi al mondo per ricerca sulle energie rinnovabili. Il primo dei Paesi europei ad investire in energia pulita è la Germania, seguita dalla Spagna, dalla Francia e dall’Italia. Sul fronte dell’impiego delle energie rinnovabili nel loro complesso, tra i Ventisette è sempre la Germania, con il mix eolico-fotovoltaico, a guidare la classifica comunitaria sempre seguita da Spagna, Francia ed Italia.

L'Italia è tra i primi quattro Paesi europei che sta investendo maggiormente nell'impiego di tecnologia fotovoltaica per differenziare l'utilizzo di energie rinnovabili

Il Pnrr è uno strumento molto importante per la transizione verde e i processi di decarbonizzazione e riduzione della CO2. La Commissione europea ha stabilito che i piani nazionali devono investire in questa direzione almeno il 37% delle risorse stanziate. Grecia, Polonia, Bulgaria, Lituania e Ungheria hanno destinato la quota più elevata di fondi allo sviluppo di energia rinnovabile. Croazia, Spagna, Portogallo e Slovacchia all’efficienza energetica. Italia e Romania alla mobilità sostenibile. In termini di rapporto Pnrr/Pil, la Germania, la Francia e la Spagna risultano in testa agli investimenti green deal.