A Campotenese istituzioni, operatori e cittadini sperimentano la metodologia STESY nel workshop promosso da Università della Basilicata, Ente Parco e Catasta per definire una strategia condivisa di turismo sostenibile
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Sul Pollino ha preso vita un modello di comunità partecipante per lo sviluppo turistico. Oltre 100 attori del territorio e delle aree costiere limitrofe si sono ritrovati a Campotenese, presso l’hub turistico gestito dall’impresa sociale Catasta, per prendere parte ad un grande esercizio di co-progettazione promosso dall’Università della Basilicata, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Pollino e Catasta. Sindaci, amministratori, operatori turistici, associazioni e abitanti del luogo hanno sperimentato insieme, per la prima volta, una innovativa metodologia di GeoDesign realizzato da STESY (Specialized Tourism Ecosystem), il framework sviluppato nell’ambito del progetto PNRR Tech4You (Technologies for climate changes adaptatiogn and quality of life improvement) e divulgato attraverso il workshop sulla pianificazione turistica sostenibile nel Parco Nazionale del Pollino organizzato il 10 dicembre.
Durante il laboratorio tutti i presenti, in maniera trasversale e orizzontale, hanno lavorato in gruppi selezionando e disegnando progetti territoriali organizzati in cinque sistemi dell’ecosistema turistico del Pollino: Turismo Culturale, Turismo Naturalistico, Turismo Enogastronomico, Servizi e Raggiungibilità. Al termine della progettazione sono stati analizzati i risultati e gli scenari della strategia condivisa nonché il potenziale impatto sull’ecosistema turistico locale attraverso dati spaziali, indicatori e analisi integrate. È emerso un quadro di interventi che esprime con forza la visione, le esigenze e le priorità degli stakeholder locali e fa riferimento alle risorse finanziarie che le due regioni, Basilicata e Calabria, potrebbero attivare attraverso i rispettivi Programmi Operativi Regionali.
L’incontro, che ha fatto testare per una lunga giornata l’efficacia del percorso condiviso dalla comunità, dal pubblico e dal mondo della ricerca, ha dimostrato quanto sia prioritario il dialogo tra istituzioni e cittadini, stimolato da tale metodologia, nella prospettiva di disegnare scenari di sviluppo turistico condivisi. Il modello proposto per il laboratorio ha efficacemente supportato il confronto tra i partecipanti facilitando la identificazione di priorità e lo scambio di conoscenza che arricchisce l’analisi del territorio sviluppata dai ricercatori dell’Unibas. “La complessità del territorio richiede strumenti capaci di ascoltare le persone e allo stesso tempo interpretare dati e sistemi. Con STESY proviamo a costruire un ponte tra conoscenza scientifica e decisioni quotidiane, aiutando le comunità a vedere il territorio con uno sguardo nuovo e condiviso.” ha affermato il professore Francesco Scorza, responsabile della ricerca STESY.

