Gli indagati sono in tutto 21, tra gli arrestati pure la direttrice e la coordinatrice della struttura già coinvolte in passato in un’altra inchiesta per maltrattamenti. Nella struttura ospiti anche minori e personale non qualificato
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Sono ipotizzati i reati di maltrattamenti, violenza privata e sequestro di persona nell'inchiesta sulla cooperativa sociale Per Mano di Cuneo, che ha portato nei giorni scorsi all'arresto della direttrice della struttura Emanuela Bernardis e della coordinatrice Marilena Cescon, cui si aggiungono 4 arresti domiciliari e 11 divieti di avvicinamento. Gli indagati sono in totale 21, 4 restano a piede libero.
«Abbiamo potuto vedere registrazioni aberranti» afferma il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei carabinieri. «Gli ospiti erano in condizioni psicofisiche di assoluto disagio» aggiunge il procuratore capo Onelio Dodero.
Bernardis e Cescon, già oggetto di una precedente indagine per maltrattamenti per fatti accaduti tra il 2014 e il 2019, sono state rinviate a giudizio in quel filone insieme a dieci tra infermieri, oss, psicologi ed educatori.
L'Arma ha impiegato una settantina di elementi, compresi il nucleo Nil dell'Ispettorato del Lavoro e i Nas di Alessandria. Si parla, secondo quanto ha spiegato il procuratore, di «un turnover eccessivo di personale assolutamente non qualificato e non idoneo», soggetti non abilitati che in alcuni casi somministravano farmaci ai ragazzi - 18 in tutto, alcuni minorenni - purché stessero “tranquilli”. Nelle stanze materassi bagnati di urina che non venivano cambiati, negli ambienti comuni l'incapacità di fornire un adeguato servizio mensa. La cooperativa è stata commissariata, con il sequestro preventivo anche della casa famiglia "Con Noi" e del nucleo residenziale "Stella Alpina", tutti facenti capo alla "Per Mano".

