Lontano dalle luci della ribalta, nella quiete della Cappella Sistina, ci sono cardinali che si muovono con discrezione, portando con sé esperienze e visioni che potrebbero modellare il futuro della Chiesa
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Con il Conclave alle porte, i grandi nomi accendono dibattiti e pronostici. Ma lontano dalle luci della ribalta, nella quiete della Cappella Sistina, altri cardinali si muovono con discrezione, portando con sé esperienze e visioni che potrebbero modellare il futuro della Chiesa. Sono gli outsider, figure che non dominano le speculazioni, ma il cui peso spirituale potrebbe orientare le scelte o, in un esito inatteso, condurli al vertice. Questa rubrica ne disegna i contorni, dando spazio a chi, senza cercare la scena, potrebbe lasciare un segno.
“Dietro le Quinte del Conclave” si addentra nei percorsi dei cardinali che, pur non al centro delle attese, incarnano la varietà e la profondità della Chiesa universale. Non sono i favoriti, ma la loro saggezza può influenzare le Congregazioni Generali o elevarli al papato. In ogni appuntamento, proponiamo tre ritratti, esplorando biografie e sensibilità pastorali. Oggi ci soffermiamo su Jaime Spengler, Wilton Daniel Gregory e Oscar Cantoni: tre pastori che, da America Latina, Nord America ed Europa, offrono prospettive uniche, accomunati da un servizio autentico e riservato.
Jaime Spengler
Jaime Spengler, 64 anni, arcivescovo di Porto Alegre, è un cardinale
Fundo (2010-2013) e poi Porto Alegre. Francesco lo ha creato cardinale nel 2023, con il titolo di Sant’Ignazio di Loyola a Campo Marzio.
Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana dal 2023, Spengler promuove dialogo interreligioso, giustizia sociale e attenzione ai giovani, affrontando le polarizzazioni brasiliane con equilibrio. Durante il Conclave, il suo carisma potrebbe catalizzare i consensi latinoamericani, ma la sua presenza globale ancora in costruzione lo rende un outsider. Se scelto, inaugurerebbe un pontificato di unità, intrecciando fraternità e impegno sociale.
Wilton Daniel Gregory
Wilton Daniel Gregory, 77 anni, arcivescovo emerito di Washington, è un cardinale statunitense, primo afroamericano elevato alla porpora. Nato il 7 dicembre 1947 a Chicago, si è convertito al cattolicesimo a 11 anni, ordinato sacerdote nel 1973. Con un dottorato in liturgia a Sant’Anselmo, è stato vescovo di Belleville (1993-2004), arcivescovo di Atlanta (2004-2019) e di Washington (2019-2025). Francesco lo ha creato cardinale nel 2020, con il titolo di Immacolata Concezione di Maria a Grottarossa.
Gregory ha affrontato le tensioni razziali negli Stati Uniti, promuovendo giustizia e inclusione, e ha gestito gli scandali di abuso con trasparenza. La sua vicinanza alla visione di Francesco, espressa nel dialogo con la comunità LGBTQ+ e nella critica alla pena di morte, lo rende una figura progressista. Papa Francesco ha accettato la sua rinuncia come
arcivescovo di Washington il 6 gennaio 2025, nominandolo emerito. In Cappella Sistina, il suo equilibrio potrebbe orientare i nordamericani, ma il contesto statunitense polarizzato e il suo status di emerito lo collocano tra gli outsider. Se chiamato al papato, costruirebbe una Chiesa di dialogo, aperta alle ferite del mondo.
Oscar Cantoni
Oscar Cantoni, 74 anni, vescovo di Como, è un cardinale italiano che vive la fede con essenzialità. Nato il 1° settembre 1950 a Lenno, Como, è stato ordinato sacerdote nel 1975. Formatosi in teologia e diritto canonico alla Gregoriana, ha guidato Crema (2005-2016) e poi Como. Francesco lo ha creato cardinale nel 2022, con il titolo di Santa Maria “Regina Pacis” a Monte Verde.
Cantoni si distingue per una pastorale vicina alla gente, promuovendo sinodi diocesani, formazione giovanile e accoglienza dei migranti in un Nord Italia secolarizzato. Durante il Conclave, la sua voce troverà ascolto tra gli europei, ma la sua dimensione diocesana, lontana dai grandi centri curiali, lo rende un outsider. Se destinato a guidare la Chiesa, offrirebbe un pontificato di carità quotidiana, radicato nell’umiltà.
Ombre che risplendono
Jaime Spengler, Wilton Daniel Gregory e Oscar Cantoni incarnano tre volti della missione ecclesiale: la fraternità che unisce, la riconciliazione che risana, l’umiltà che illumina. In un Conclave dove ogni scelta può sovvertire le aspettative, questi cardinali testimoniano che la Chiesa vive di chi, con gesti sommessi, accende la speranza. Presto, altri tre outsider ci accompagneranno in nuovi orizzonti di fede.