Il Ministero degli Esteri: «Il governo degli Stati Uniti si assume la piena responsabilità delle gravi conseguenze di questo crimine efferato». Minacce all’America dai Guardiani della rivoluzione iraniana: «Le sue basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere»
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Middle East Images/ABACA
Gli Stati Uniti hanno iniziato una «guerra pericolosa contro l'Iran» colpendo i suoi impianti nucleari. A dichiararlo è il ministero degli Esteri di Teheran secondo una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa semiufficiale iraniana Tasnim.
«Il mondo non deve dimenticare che sono stati gli Stati Uniti, nel bel mezzo di un processo diplomatico, a tradire la diplomazia» si legge nella dichiarazione in cui si accusano gli Stati Uniti di aver lanciato «una guerra pericolosa contro l'Iran». Gli attacchi - continua Teheran - costituiscono una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e il governo degli Stati Uniti «si assume la piena responsabilità delle gravi conseguenze e delle terribili ripercussioni di questo crimine efferato».
È «legittimo diritto dell'Iran resistere pienamente e risolutamente all'aggressione militare statunitense e ai crimini commessi da questo regime canaglia e difendere la sicurezza e gli interessi nazionali dell'Iran con tutti i mezzi necessari», continua, esortando poi l'Onu e i suoi vari organismi, tra cui l'agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), l'organismo di controllo nucleare, ad «affrontare urgentemente questo flagrante e criminale atto di illegalità».
Prima delle dichiarazioni del ministro degli Esteri, i Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione iraniana, hanno lanciato una minaccia diretta agli Usa: «Le sue basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere».