Il secondo spettacolo del Summer Reggia Opera Festival si terrà mercoledì 2 luglio (ore 21.30) nella splendida cornice dei giardini storici della Reggia di Colorno con un omaggio alla “Carmen” di George Bizet nel 150esimo della prima rappresentazione e della morte del compositore. Sarà uno spettacolo di canto live e danza dal titolo “C’est toi, c’est moi”, parafrasando il duetto finale dell’opera di Bizet. Il cast sarà formato da Sara Paone, mezzosoprano, nel ruolo di Carmen; Lorenzo Papasodero, tenore, nel ruolo di Don José; il baritono Emil Vincenzi interpreterà Escamillo ed i tre cantanti saranno accompagnati dall’ensemble di archiI Dogi Veneziani” con M° Sokol Prekalori, violino; M° Federico Furlanetto, viola; M° Elena Borgo, violoncello; maestro concertatore al pianoforte, M° Roberto Barrali; le coreografie saranno di Annarita Pozzessere con ArpDance Company; di Hektor Budlla con CID Accademia Danza e Spettacolo; di Miriam Fontana con New Dance Club.

La prima rappresentazione dell’opera “Carmen” avvenne il 3 marzo 1875 e soli tre mesi dopo, il 3 giugno, il suo compositore morì, prima ancora di assistere agli innumerevoli successi che avrebbe avuto la sua opera. Così pure Prosper Mérimée (autore del libro omonimo dal quale Bizet trasse la sua opera), scomparso cinque anni prima, non avrebbe mai supposto il trionfo cui era destinato il personaggio di Carmen, divenuto un mito nella musica, nel cinema, nella pittura e nel balletto. Ambientata in Spagna, terra selvaggia di gitani come di tori e toreri dove la storia d’amore di Carmen e don José è intrisa dello stesso sangue di cui si macchia l’arena, “Carmen” è la storia di un femminicidio.

Mérimée per primo ci presenta questa donna, Carmen, spregiudicata perché libera di amare, quindi emancipata, forte, anticonformista. Il gesto estremo del finale è frutto di una sua scelta, il personaggio di Mérimée ama incondizionatamente don José e si pone sull’ara sacrificale in nome dell’amore, Bizet, al contrario, fa compiere a don José il gesto estremo e Carmen, pur di non cedere alle sue minacce, lo sfida in nome della libertà di amare. Ancora oggi, per la verità, la mentalità maschilista non accetta una donna emancipata e con una passionalità istintiva da seduttrice, malvista dalla società di ogni epoca, quindi Carmen diventa l’incarnazione del male e la criminale traditrice di Bizet è pronta al martirio pur di non rinunciare alla propria indipendenza. Nel “c’est toi, c’est moi” del duetto finale dei due protagonisti si consuma il femminicidio che, in questo caso, è consapevole e consenziente.

Nello spettacolo alla Reggia di Colorno le parti danzate sono affidate ai temi principali dell’opera che sono quelli del Preludio presagio di amore e morte, dei Toreadors festeggiati dalla folla dell’arena, dalla tipica danza Aragonese, dalla danza seducente della Seguidilla e dell’Habanera; quindi passi a due e danze di gruppo con i temi principali dell’opera. Mentre le parti vocali affidate a mezzosoprano (Carmen), tenore (Don José) e baritono (il torero Escamillo) sono una selezione di assoli e duetti significativi dell’opera fino al tragico epilogo del “c’est toi, c’est moi” che dà il titolo allo spettacolo ed è espressione sostanziale dell’opera stessa.