La giovane di Acri ha fatto della sua passione un lavoro: «L’immaginazione mi guida, se ne disponi puoi davvero toccare con mano tutto ciò che non è tangibile e renderlo reale»
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In un tempo dominato dall'acquisto dell’oggetto replicabile e dalla velocità del consumo, l’opera artigianale continua a sopravvivere come gesto controcorrente, come atto di resistenza silenziosa e profondamente umana. È in questo spazio, fragile e prezioso al tempo stesso, che si colloca il percorso artistico di Silvia Popa, giovane creatrice animata da una passione autentica per le candele, i profumi, l’arte e la bellezza, intesa non come ornamento effimero, ma come valore da restituire agli oggetti e, attraverso essi, alle persone.
La sua è una ricerca che muove dalla fantasia, dall’ingegno e da una sensibilità empatica capace di riconoscere dignità estetica anche in ciò che appare dimenticato o consumato dal tempo. Restituire il bello, ridare forma e vita a materiali e oggetti apparentemente marginali: questa è la missione che guida il suo lavoro, nel quale l’atto creativo si configura come un dialogo continuo tra memoria, profumo e materia.
Da qualche tempo Silvia Popa ha scelto di trasformare questa vocazione in un’attività professionale, dando vita a un negozio fisico e a un sito web interamente dedicati alle sue creazioni artigianali. Uno spazio che non si esaurisce nella semplice dimensione commerciale, ma si propone come luogo di esperienza, di cura e di relazione, dove ogni oggetto è irripetibile e ogni candela nasce come sintesi di ricordo, intuizione e gesto manuale.
Oggi, in vista del periodo più simbolicamente carico dell’anno, aspettando il Natale, Silvia Popa è intensamente impegnata in nuove creazioni ispirate alla filosofia del Natale: composizioni che portano con sé l’idea di calore, condivisione, dono e memoria, trasformando la candela non solo in oggetto decorativo, ma in segno affettivo e rituale, capace di accompagnare i momenti che contano.
L’abbiamo incontrata nel suo affascinante laboratorio, che si trova nella città città della provincia cosentina Acri, per una conversazione che si è trasformata ben presto in un dialogo sul senso dell’artigianato, sul valore del tempo dedicato alla creazione e sul significato più profondo del “fare con le mani” in un’epoca che tende a dimenticarlo. Tra profumi avvolgenti e forme che raccontano storie, ne è nata un’intervista che restituisce la voce, la visione e l’etica di un’artista che ha scelto di abitare la bellezza come atto quotidiano. Qui si respira a pieni polmoni l'aria natalizia.
La tua arte nasce dal desiderio di restituire bellezza agli oggetti dimenticati: qual è l’aspetto che più ti affascina nel processo di trasformazione, dal momento in cui li osservi a quello in cui ritrovano una nuova vita?
È come se riflettessero il ciclo della vita: il principio e la fine. Quando mi vengono portati oggetti da restaurare o semplicemente gli trovo nei mercatini, lo stato in cui spesso si trovano rappresenta “la fine”, è stimolante vedere che non sempre questo ha una connotazione negativa.
Nella tua filosofia dell'artigianato parli spesso della memoria come fonte d’ispirazione. C’è un elemento ricorrente – un materiale, un colore, una forma – che senti appartenere da sempre al tuo mondo creativo?
Decisamente l’immaginazione. Senza parametri, adattabile ad ogni aspetto non ti pone limiti. Se ne disponi puoi davvero toccare con mano tutto ciò che non è tangibile e renderlo reale.
Le tue creazioni uniscono manualità, intuizione e cura. Qual è il passaggio del tuo lavoro in cui percepisci maggiormente questa fusione tra tecnica e sensibilità artistica?
Vanno esattamente di pari passo. Si completano esattamente come dei pezzi di puzzle dall’inizio alla fine. Sicuramente ci sono dei passaggi strettamente tecnici (attenzione ai materiali) e passaggi dove senza una certa sensibilità l’oggetto rimane fine a stesso.
Il Natale è un periodo in cui gli oggetti sembrano caricarsi di significati speciali: come cambia il tuo approccio creativo quando inizi a lavorare alle collezioni natalizie?
Si tratta di un approccio più collettivo: ti nutri delle emozioni degli altri che altro non fanno che amplificare le tue, vedere i loro volti illuminarsi o apprezzare il risultato finale ti fa credere e spingere sempre di più oltre anche alle tue stesse aspettative.
Le fragranze sono centrali nel tuo lavoro. Se dovessi catturare l’atmosfera natalizia in una sola candela, quali note sceglieresti per evocare quel senso di calore e accoglienza che caratterizza le feste?
Quest’anno la novità che ha colpito tutti è sicuramente la fragranza al “panettone”. Non ha bisogno di spiegazioni, basta sentirla e vedere lo stupore dei clienti che la scelgono subito. Abbinata ad una candela altrettanto evocativa, la pallina natalizia ha davvero preso il sopravvento questo Natale.
Durante il periodo natalizio ti vengono spesso richieste composizioni personalizzate. Qual è la parte più stimolante nel reinterpretare l’immaginario delle feste attraverso la tua estetica e i tuoi materiali?
Quando ti dicono “fai tu che mi fido”. Vi assicuro che per una persona che crea è una delle cose più belle, capace di aprirti un mondo. Capire che hai creato un rapporto di fiducia con il cliente finale, diventato anche fisso, non ha prezzo.
Le tue creazioni di Natale comprendono candele, centrotavola e oggetti decorativi. Quali materiali o accostamenti visivi ritieni più efficaci per restituire quell’equilibrio tra tradizione e creatività che ricerchi nelle tue opere? Sicuramente partire da una base tradizionale: materiali come il velluto, l’oro (che prediligo) l’argento che non hanno un ciclo temporale definito per poi finire con un tocco moderno: bianco, tortora sono sempre vincenti.
Per quale motivo i nostri lettori dovrebbe scegliere un prodotto artigianale anziché un prodotto realizzato in serie?
Se volessero scegliere i tuoi dove possono trovarli? Penso che sia nella nostra natura sentirsi legati a ciò che ci circonda, all’unicità e sicuramente nel far presente quanto il nostro affetto per gli altri sia importante, tutti questi presupposti non si trovano in un oggetto di serie e questo è un dato di fatto. Il mio negozio si trova in un paesino vicino Cosenza: ad Acri, in via Raffaele Capalbo 20 oppure sul sito internet naturacandle.it (Instagram: naturacandle_page).

