La sospensione delle lezioni è una misura necessaria o eccessiva? In realtà ciò che spesso manca è la preparazione del territorio a fronteggiare anche piogge normali. Ecco perché servono risposte strutturali
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Negli ultimi anni le allerte meteo sono diventate un appuntamento fisso, soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Di fronte a bollettini che segnalano piogge intense, venti forti o rischio idrogeologico, i sindaci si trovano spesso costretti a firmare ordinanze di chiusura delle scuole. Una decisione non facile, presa per tutelare la sicurezza di studenti, famiglie e personale scolastico.
Tuttavia, non sono pochi i casi in cui, dopo l’allerta, il maltempo si riduce a poco più di quattro gocce d’acqua. E allora si solleva la polemica: chiudere le scuole è stato eccessivo? O è meglio una prudenza preventiva, anche a costo di fermare un paese?
La verità sta probabilmente nel mezzo. L’evidente difficoltà sta nel fatto che l’allerta, di per sé, è un’indicazione di possibile pericolo, non una certezza. Ma ciò che spesso manca è la preparazione del territorio a fronteggiare anche piogge normali.
Ecco allora che basterebbe una manutenzione costante e mirata, pulizia dei canali di scolo, dei tombini, messa in sicurezza delle strade e dei punti critici. Non possiamo più considerarli interventi straordinari. Le condizioni atmosferiche ci stanno chiaramente dicendo che il clima è cambiato, che certi fenomeni saranno sempre più frequenti e intensi.
Servono risposte strutturali, non solo ordinanze dell’ultimo minuto, serve un territorio pronto ed un pizzico di coraggio.