Da come si evince nelle ultime settimane, nei prossimi mesi ci sarà un referendum costituzionale sulla giustizia. Il referendum infatti è la più grande forma di democrazia presente e rappresenta un ponte di collegamento tra i cittadini e le istituzioni.

Tuttavia negli ultimi tempi questa "arma" si è rivelata un boomerang per chi la impugna, trasformandosi da strumento di democrazia diretta a vero e proprio detonatore di crisi di governo. Tra i vari problemi legati al voto dei referendum, spesso c'è quello della personalizzazione da parte dei leader politici che li promuovono.

Infatti spesso, i leader politici commettono l'errore di legare la propria sopravvivenza politica all'esito del voto. Un esempio è quello di Matteo Renzi nel 2016. Infatti l'allora presidente del consiglio dei ministri italiano dichiarò in vista del referendum costituzione del dicembre del 2016 “se vince il No, mi dimetto”, legando così la sopravvivenza dell'esecutivo da lui guidato all'esito del referendum costituzionale.m Il fronte del No sì uní contro la sua figura in quella occasione. Dopo la netta sconfitta della consultazione con circa il 60% di no, Renzi rassegnò le dimissioni, ponendo fine al suo governo.

 Altro caso nello stesso anno fu quello del referendum sull’UE nel regno unito. Il Primo Ministro David Cameron indisse il referendum sulla permanenza nell'UE per sedare le ali euroscettiche del suo stesso partito. Convinto di vincere, si trovò travolto dalla vittoria di chi sosteneva l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea e fu costretto a dimettersi il giorno successivo alla consultazione.

Questi due esempi dimostrano come i cittadini usano i referendum per punire il governo per questioni del tutto slegate dal quesito come per esempio questioni economiche, sociali e di natura politica. Come dicevo in precedenza, in primavera si terrà il referendum costituzionale sulla giustizia e quest'ultimo potrebbe essere un gradino non facile da superare per il governo di Giorgia Meloni.

Infatti le ultime vicende che hanno visto protagonisti alcuni ministri del governo meloni hanno provocato polemiche soprattutto tra gli studenti. Nelle ultime due settimane il gradimento verso l'esecutivo è sceso di molti punti percentuali e per la prima volta è stato superato nell’Indice di gradimento dal campo largo.

In conclusione, penso che se il referendum sia fondamentale per coinvolgere i cittadini su temi etici o costituzionali di grande rilievo, il suo utilizzo come strumento di legittimazione politica da parte della popolazione possa essere un'arma a doppio taglio. La storia ci insegna che quando un leader chiede al popolo "Siete con me?", deve essere pronto all'eventualità che la risposta sia un "No" sonoro, capace di travolgere la fase politica del momento.