Il capogruppo Tridico presidente attacca: «In questo modo si altera il ruolo stesso della Commissione, snaturandone la funzione»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Il clima di correttezza istituzionale e di rispetto delle regole, richiamato solennemente all’esordio della legislatura regionale, sembra già archiviato». È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di “Tridico Presidente” commentando il caso della Commissione di vigilanza al centrodestra: «A poche settimane dall’avvio dei lavori consiliari emerge con chiarezza una gestione del potere improntata più alla logica dell’occupazione degli spazi che a quella delle garanzie democratiche. La scelta di sottrarre alla minoranza la presidenza della Commissione di vigilanza rappresenta uno strappo grave rispetto a una prassi consolidata, che non è una semplice consuetudine ma uno strumento essenziale di equilibrio tra maggioranza e opposizione».
«In questo modo si altera il ruolo stesso della Commissione, snaturandone la funzione: chi dovrebbe esercitare controllo e trasparenza sugli atti della Regione finisce per coincidere con chi quegli atti li produce e li gestisce – afferma ancora Bruno –. Siamo di fronte a una vera e propria bulimia di potere, che non conosce limiti e che calpesta le regole democratiche pur di mantenere tutto sotto controllo. La Commissione di vigilanza viene ridotta a merce di scambio, utilizzata per regolare rapporti interni alla maggioranza, placare tensioni e soddisfare equilibri politici che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico».
«Il rimpallo di responsabilità tra le forze di maggioranza e i pretesti addotti per giustificare questa scelta appaiono deboli e poco credibili. Dai confronti istituzionali avuti nelle ultime ore era emersa la convinzione che esistesse un’intesa chiara e condivisa; constatare oggi il contrario conferma l’assenza di una reale volontà di rispettare gli impegni assunti – conclude Enzo Bruno –. Quando le regole vengono piegate alle convenienze del momento e i controllori diventano i controllati, non è solo l’opposizione a essere penalizzata, ma l’intero sistema democratico regionale. Per questo auspichiamo un immediato ripensamento e un ritorno a criteri di correttezza istituzionale, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni che garantiscono trasparenza, equilibrio e credibilità alle istituzioni».


