Pasquale Tridico sarà il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria. L’ex presidente dell’Inps, economista ed eurodeputato, spiega di aver accettato la sfida «per dovere verso la mia terra e per l’affetto sincero ricevuto dai calabresi». Una decisione maturata dopo giorni di riflessioni, nei quali non sono mancate titubanze e indiscrezioni su una possibile rinuncia. Alla fine ha prevalso la convinzione che «la Calabria non può più aspettare».

In una intervista al Corriere della Sera, Tridico individua due priorità: «Sanità e lotta alla povertà. Un cittadino calabrese su due vive in una condizione di povertà, il doppio della media europea. Vogliamo varare un reddito di dignità, collegato alle politiche attive, e rilanciare il sistema sanitario, commissariato da troppi anni», afferma. Centrale sarà l’uso dei fondi europei: «Con essi costruiremo sviluppo e speranza, non cattedrali nel deserto come il ponte sullo Stretto».

La sua candidatura si intreccia con una regione da decenni in affanno. La Calabria è la terra delle occasioni perdute: ha il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Italia (oltre il 30%), una sanità commissariata dal 2010 con ospedali chiusi, pronto soccorso al collasso e migliaia di cittadini costretti ogni anno a curarsi altrove. È la regione dello spopolamento: in dieci anni ha perso oltre 200 mila abitanti, interi paesi dell’entroterra sono rimasti vuoti e le nuove generazioni continuano a emigrare.

Il turismo, che potrebbe essere la leva naturale per lo sviluppo, vive tra potenzialità e crolli: le presenze negli ultimi anni sono diminuite, complici carenze infrastrutturali, trasporti difficili e la cronica mancanza di servizi. L’agricoltura resiste, ma deve affrontare le drammatiche conseguenze dei mutamenti climatici. La povertà resta un’emergenza strutturale: secondo i dati Istat quasi un calabrese su due vive in condizioni di disagio economico.

Tridico punta a invertire questa rotta, partendo da sanità, welfare e lavoro: «I calabresi meritano gli stessi diritti dei cittadini del Nord. Basta con le disuguaglianze». Tra le proposte un piano straordinario per turismo, agricoltura e aree interne, con il rafforzamento del legame tra università e centri di ricerca, e un reddito di dignità che garantisca non assistenzialismo ma diritti e inclusione.

Sul piano politico, lancia un appello all’unità del fronte progressista: «Alle ultime Regionali il centrosinistra si presentò diviso in tre candidati e il 54% dei calabresi scelse di non votare. Questa volta dobbiamo offrire un progetto credibile e compatto». Massima apertura agli alleati: «Saremo tutti decisivi per restituire la Calabria ai calabresi dopo anni di disastri».