Le elezioni regionali del 2025 hanno rappresentato una sfida autentica, costruita insieme, capace di unire energie, esperienze e sensibilità diverse.

La candidatura di Pasquale Tridico, maturata in piena estate dopo le improvvise dimissioni del Presidente Occhiuto, ha permesso di comporre una coalizione ampia e credibile di centrosinistra. Il contesto in cui si sono svolte le elezioni regionali è quello di una regione ostaggio dei politicanti che fanno un uso distorto delle istituzioni. Tralasciamo in questa sede le dinamiche sottese alle dimissioni di Occhiuto, l’uso elettorale della macchina amministrativa in piena campagna elettorale, il vulnus democratico determinato da una tempistica elettorale decisa sulla base del calendario della Procura della Repubblica.

Tuttavia, la candidatura di servizio di Pasquale Tridico ha risvegliato entusiasmo nei militanti ed in parte anche nel disilluso popolo calabrese, ha posto le basi per un’unità politica che rappresenta un valore aggiunto per il futuro: per un’opposizione solida oggi e per una prospettiva di governo domani.

I dati elettorali: guardiamo la sostanza

L’analisi del dato elettorale va fatta “estraniandosi” dallo scarto tra le aspettative e il risultato effettivamente ottenuto. Il pochissimo tempo, ma anche la difficoltà di mettere insieme impostazioni di diversi partiti, non hanno aiutato e se la lettura asettica mostra un forte distacco dal centrodestra, l’analisi territoriale racconta una realtà molto diversa tra le varie province della Calabria.

Risultati per provincia:

  • Cosenza (circoscrizione Nord): 47,20% – con la Lista Tridico all’11%, pari al PD e superiore al M5S (9,5%).
  • Vibo Valentia: 47,07%, con la Lista Tridico al 7,60%
  • Catanzaro: 43,61%, con la Lista Tridico al 7,00%
  • Crotone: 34%, con la Lista Tridico al 6,11%
  • Reggio Calabria: 33,57%, con la Lista Tridico al 3,87%. Qui ha retto solo il Pd.

Nel complesso, il centrosinistra unito si attesta attorno al 42%: un dato in forte crescita rispetto al 27,7% ottenuto dalla coalizione di centrosinistra della Bruni nel 2021, composta da PD, M5S, Verdi, Socialisti e Civiche e del’1,70 di Oliverio.

Il valore aggiunto di Pasquale Tridico

Il salto di oltre 12 punti percentuali rispetto al 2021 come coalizione progressista è frutto dell’autorevolezza, della competenza e della credibilità del candidato presidente.

Pasquale Tridico ha dato una spinta decisiva alla coalizione ed al M5S:

  • con la sua lista “Tridico Presidente” ha raccolto quasi l’8% dei voti di lista, mentre da Candidato Presidente ha ricevuto oltre 18.000 voti personali in più rispetto alle liste della coalizione;
  • Sommando i Voti Lista Tridico Presidente 57.813, quelli del (M5S) 48.775 e voti solo sul candidato Presidente (Voti extra Tridico su liste) 18599 abbiamo un totale di 125.187 voti. L’”effetto” Tridico si è riversato positivamente anche sul M5S che ha quasi raggiunto la soglia di 49414 voti del 2021. Complessivamente Tridico/M5S ottengono il 153% di voti in più rispetto alle regionali del 2021.
  • Rispetto alle ultime elezioni politiche (alle Europee il M5S ha ottenuto in Calabria 103.990 voti) l’incremento è stato di 21197 voti, oltre il 20%.

Si può, pertanto, concludere che la candidatura di Tridico ha determinato un incremento significativo dei voti al Movimento 5 Stelle, se consideriamo le liste Tridico espressione dell’elettorato M5S. Ha garantito coerenza, visione e fiducia in ogni territorio. La sua leadership ha trasformato una coalizione frammentata in un campo largo riconoscibile, popolare e competitivo.

Un’energia nuova per la Calabria

La campagna elettorale di Tridico è stata capillare e partecipata, toccando città, paesi e comunità in tutta la regione. La Lista Tridico, con quasi l’8% dei voti, è stata la spina dorsale e valore aggiunto del progetto politico: testimonianza che la buona politica, quando parla di futuro e competenza, incontra fiducia.

Questo consenso non è un punto d’arrivo, ma un patrimonio collettivo da cui il centrosinistra deve ripartire.

L’impegno per il futuro

Per fare questo l’impegno deve continuare dentro e fuori il Consiglio regionale:

  • per costruire un’alternativa solida al governo regionale;
  • per rappresentare una voce di opposizione competente e popolare;
  • per mantenere viva una rete di amministratori, giovani, imprese e cittadini che credono in una Calabria diversa: più giusta, verde, europea.

Una visione europea e progressista

Tridico nel corso della sua campagna elettorale ha indicato, tra le altre cose, una direzione chiara: collegare la Calabria all’Europa. Il nostro sguardo, come coalizione di centrosinistra, deve essere rivolto anche all’Europa; attraverso i nostri rappresentanti in Parlamento Europeo dobbiamo rafforzare l’opposizione a politiche regionali e nazionali incoerenti e pericolose. Una connessione utile e urgente per contrastare da un lato la proposta della Commissione europea di centralizzare le politiche di Coesione togliendo risorse e politiche decisionali alle autorità locali, dall’altro l’illogica realizzazione del Ponte sullo Stretto a favore invece di infrastrutture utili per la Calabria.

Altra questione sulla quale mantenere alta l’attenzione è il piano della Commissione europea che intende accorpare la Politica agricola comune (Pac) con i Fondi di coesione. Con una riduzione delle risorse Pac dal 2028 del 30% sarà una Caporetto per gli agricoltori calabresi. Si rileva che recentemente il Comitato Europeo delle Regioni ha chiesto una mobilitazione europea per garantire un bilancio post-2027 che renda l'Unione più coesa, esortando le istituzioni europee ha rivedere la proposta di accorpamento delle risorse.
Il nostro focus dovrà concentrarsi da un lato sulle emergenze regionali quali la sanità, le aree interne, le infrastrutture ed i trasporti interni, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e dall’altro dovrà essere rivolto al futuro per cogliere le grandi sfide europee: transizione ecologica, coesione, diritti, lavoro e innovazione.

Ricostruire la fiducia nella politica

Nell’era digitale, la verità è diventata instabile e frammentata: l’informazione è governata da algoritmi che privilegiano l’engagement, dai reels che raccontano una realtà virtuale. La logica dell’intrattenimento ha sostituito quella della verifica, e la credibilità di un contenuto dipende più dalla sua capacità di diffondersi che dalla sua accuratezza.

Anche la politica è condizionata e plasmata da queste dinamiche: un esempio lo abbiamo visto in questi anni con la propaganda politica del presidente Occhiuto. La “disinformazione” diventa strumento di lotta e costruzione del consenso, la verità politica è il risultato di conflitti narrativi, e la polarizzazione serve a rafforzare identità e appartenenze. La propaganda digitale, in estrema sintesi, non mira a informare ma a mobilitare emozioni e attenzione.

Pur consapevoli di queste dinamiche è necessario ricostruire la fiducia nella politica. Tridico durante la sua campagna elettorale ha rimesso al centro la politica come servizio e responsabilità verso le persone. Ha posto l’attenzione sulla realtà rispetto al virtuale “raccontato” e lo ha fatto mostrando, in particolare, lo stato comatoso della sanità calabrese.

Dobbiamo continuare in questa direzione. Il progetto collettivo della campagna elettorale deve ora trasformarsi in altro, in qualcosa di più solido e concreto, in un campo progressista e popolare radicato nelle comunità, che chiama a raccolta in particolare giovani e cittadini e deve coinvolgere partiti, movimenti, associazioni, think tank, imprese. La Calabria che vogliamo frutto del protagonismo di chi non si rassegna, attraverso eventi di coalizione, Stati Generali del campo progressista a cadenza annuale, per tracciare un percorso che tenga conto dell’opposizione in itinere e delle prospettive per la costruzione anche di candidature future.

Un cammino comune per una Calabria nuova

Il risultato delle regionali, benchè amaro dal punto di vista dell’obiettivo immediato della vittoria, dimostra che una Calabria diversa è possibile.

Occorre proseguire con entusiasmo, serietà e coraggio, consolidando il campo largo e rafforzando la connessione con i cittadini. Per fare questo servono riflessione, studio e visione. È un lavoro difficile e di lunga durata a cui non possiamo sottrarci, tenendo conto delle specificità territoriali e sociali e con la consapevolezza che ciò che vale a Cosenza in termini sia di organizzazione sia di politiche non è detto che valga a Vibo o Reggio Calabria.

Dobbiamo insistere per un riconoscimento politico alle aree marginalizzate, farle uscire dall’anonimato, dare dignità ai suoi abitanti, dare vita ad esperienze, per quanto piccole e disperse, di ri-popolamento.

Fare opposizione

Pasquale Tridico emerge da questa tornata elettorale come figura centrale del nuovo centrosinistra calabrese: autorevole, credibile, radicato nei territori e capace di costruire fiducia.
Il suo impegno, dentro e fuori le istituzioni, rappresenta una speranza concreta per una Calabria che vuole ripartire, unita e protagonista del proprio futuro.

Pasquale Tridico è il garante e il padre nobile di un progetto di opposizione dentro e fuori il Consiglio regionale, attraverso un coordinamento delle azioni da intraprendere sui temi immediati e su quelli di prospettiva.

Da questo punto di vista, nell’immediatezza, è opportuno coordinarsi per incalzare la Giunta regionale su Ospedali, Case di Comunità e PNRR. Il potere totale oggi concentrato nelle mani del Presidente nell’ambito della Sanità non consente più alibi né giustificazioni.

Tracce di opposizione si possono segnare tenendo conto della metodologia del centrodestra, tesa ad occupare le postazioni in ogni ambito di governo e di sottogoverno, e che concentra nelle mani del “Governatore” un potere decisionale onnivoro (Sanità, Sacal, Arrical, Sorical, Calabria Verde, Terme, Consorzi di Bonifica, Film Commission, ecc.).

Costruire un’alternativa significa smascherare questo modello accentratore, che si proclama liberista ma agisce come un “Fidel Castro in salsa calabrese”, e contrapporvi una visione democratica, partecipata e trasparente del governo regionale — fondata sulla competenza, sulla legalità e sulla prossimità ai cittadini.

*Asprom – Associazione per lo Sviluppo e la Promozione del Mezzogiorno