L’intervista

Migranti, la puntura di Occhiuto al Governo: «Manca un modello di accoglienza». E propone aiuti per le famiglie che ospitano minori

Il governatore della Regione Calabria al quotidiano La Stampa: «Centomila arrivi non possono rappresentare un problema per un Paese con 60 milioni di abitanti». La colpa? «Di tutti gli esecutivi che si sono succeduti»

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di Redazione
28 agosto 2023
09:20
Nel riquadro il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto
Nel riquadro il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

«In Italia manca un modello di accoglienza dei migranti, non siamo stati in grado di crearlo: è un fallimento degli esecutivi che si sono succeduti, in modo particolare delle anime belle della sinistra che hanno governato ininterrottamente negli ultimi anni». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un colloquio con il quotidiano La Stampa.

«Centomila arrivi non possono rappresentare un problema per un Paese con 60 milioni di abitanti, anzi bisognerebbe vederli come un'opportunità. Qui da noi abbiamo tante famiglie sotto la soglia di povertà - spiega -, diamo loro la possibilità di ospitare e assistere un minore non accompagnato, ovviamente con un contributo economico da parte dello Stato. Sarebbe un sistema più funzionale». 


Il governatore afferma che in passato «si è dovuti intervenire perché in molte regioni si era sviluppata un'industria del profitto, che lucrava sull'accoglienza dei migranti. Altra cosa è costruire un vero modello di accoglienza diffusa e di integrazione, all'insegna della sussidiarietà, per dare la possibilità a giovani e disoccupati di trasformare il problema in un'opportunità». E che dopo la tragedia di Cutro si è trovato «un accordo con l'associazione dei costruttori per la formazione professionale dei migranti, da impiegare nei cantieri edili, in modo da integrarli grazie al lavoro». 

E alla domanda “Cosa direbbe, allora, ai colleghi del Nord, che si lamentano perché ora si ritrovano con i migranti accampati per strada?” Ha risposto: «Noi in Calabria abbiamo sempre accolto tutti in silenzio, con grande solidarietà, ma rispetto le difficoltà degli altri governatori, che devono affrontare realtà diverse, specie nelle aree metropolitane, dove la mancanza di un modello di integrazione ha generato dei ghetti, o ad esempio, nelle stazioni divenute spesso un luogo fertile per la microcriminalità». 

Poi, però, non trattiene una frecciata: «Se si chiede giustamente all'Europa di assumersi le sue responsabilità, poi è necessario che ciascuno, a tutti i livelli, faccia lo stesso esercizio di responsabilità», sottolinea il governatore Occhiuto.

«Mettendo a posto i conti» della sanità calabrese, «qui ho trovato un avanzo di 200 milioni: soldi non spesi, servizi non erogati ai cittadini», ha continuato Occhiuto. Quanto ai miliardi necessari per la sanità, «aspettiamo la legge di bilancio per verificare se la lezione del Covid è servita o meno». «Ma, oltre ai soldi, servono le riforme. Per noi in Calabria, ad esempio, il reclutamento dei medici è molto difficile: vorrei poter offrire incentivi economici e di carriera ai professionisti disposti a venire a lavorare nei nostri ospedali, esattamente come già si può fare con i magistrati assegnati alle nostre procure».

 

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