Il gruppo nasce per fermare il trasferimento del futuro hub sanitario a Rende ma Vaglio Lise è ormai fuori gioco per rischio idrogeologico. In Cittadella vanno avanti: pubblicato il bando da 17 milioni per la progettazione del nuovo nosocomio accanto all’Unical
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A Cosenza c'è grande fermento per la realizzazione del nuovo ospedale che sarà finanziato con fondi Inail. In città è nato un comitato dal nome significativo “No allo scippo”. Lo scopo è quello di evitare che il nosocomio bruzio, hub provinciale, venga trasferito dal sito attuale al comune di Rende, in località Arcavacata, nei pressi dell'Unical. L'idea è quella di realizzare un policlinico che possa fare da volare definitivo alla neonata Facoltà di Medicina. Al comitato ha aderito anche il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. In realtà l'iniziativa appare quantomeno di retroguardia perché mentre in città nascono comitati civici, la Regione, come abbiamo già avuto modo di scrivere, si sta muovendo velocemente.
L'ufficio per il commissario all'edilizia sanitaria ha già pubblicato il bando per la progettazione del nuovo ospedale ad Arcavacata. Un bando per un importo che è di oltre 17 milioni di euro. L'indicazione quindi è quella di costruire il nuovo nosocomio proprio a Rende.
Per capirlo bisogna fare qualche passo indietro. Era il 2016 quando la Regione, presidente Mario Oliverio, decise di affidare ad una società uno studio di fattibilità per individuare il sito più idoneo dove costruire il nuovo ospedale. All'epoca sul piatto c'erano due ipotesi: l'area di Vaglio Lise e quella di contrada Muoio Piccolo (ipotesi sostenuta dall'allora sindaco Mario Occhiuto, attuale senatore di Forza Italia). Lo studio si concludeva con l'indicazione di Vaglio Lise come area ideale, anche dal punto di vista logistico vista la presenza della stazione ferroviaria e della Ss 107. Dopo questo studio, però, nulla si è mosso in ordine alla costruzione del nuovo nosocomio.
Si sono mosse altre cose. Una su tutti: la Regione Calabria ha sottoscritto con l'Università degli Studi della Calabria un protocollo «per la collaborazione in ambito del sistema sanitario» pubblicato in data 30/12/2022, con la finalità di: a) assicurare la qualità e la congruità della formazione del personale medico e sanitario; b) promuovere lo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria attraverso appositi programmi di ricerca. Alla luce di questo accordo il presidente/commissario Roberto Occhiuto ha dato mandato per un nuovo studio di fattibilità da includere fra le ipotesi di ubicazione dell'ospedale non solo Vaglio Lise, ma anche Arcavacata e un terzo eventuale sito da individuare. Contro questa decisione il Comune di Cosenza aveva anche presentato ricorso al Tar, ma il ricorso è stato respinto . I giudizi amministrativi evidenziavano, tra l'altro, che «fermo restando che la Regione Calabria dovrà procedere senza ulteriori indugi alla conclusione della procedura aperta, come bandita, richiedendo un approfondimento particolare sulle eventuali criticità emerse riguardo al già prescelto sito di “Vaglio Lise” e motivando adeguatamente, alla luce dei ricordati eventi del 2017, in ipotesi di conclusione negativa e di scelta di altra allocazione».
Nonostante l'incarico sia stato affidato alla stessa società del 2016, l'esito è stato diverso. Arcavacata è stato individuato di gran lunga come il posto migliore dove costruire il nuovo ospedale . Questo si spiega perché nel frattempo sono intervenuti nuovi vincoli all'area di vaglio Lise. In particolare l'Autorità di bacino Meridionale ha inserito l'area prospiciente la stazione «in una classe - si legge nello studio di fattibilità - di pericolosità idraulica P2, equivalente ad un rischio R3 e soggetta alle disposizioni ed i vincoli delle NAMS 2011, classe di rischio che inevitabilmente aumenterebbe fino a R4 con la realizzazione del Nuovo Ospedale» . Questo sembra mettere una pietra tombale all'ipotesi di Vaglio Lise su cui, ad esempio, insiste il Comune di Cosenza e il comitato “No Scippo”.
Fra l'altro il commissario ad acta per la sanità, nel documento di approvazione del nuovo studio di fattibilità dello scorso 21 gennaio, evidenzia che «la collocazione di un Ospedale HUB non è strettamente legata al capoluogo di provincia in cui ricade, ma discende da valutazioni più ampie sull'ottimale collocazione dello stesso rispetto al bacino di utenza».
Questo significa che la Regione ha già deciso di trasferire la vecchia Annunziata sulle colline di Arcavacata. Ha già bandito la gara, che scadrà a breve, per la progettazione ed ha intenzione di proseguire spedita. Il vero problema è che questo schema risulta a somma zero per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. La provincia di Cosenza avrebbe bisogno di più posti letto per una appropriatezza delle cure e ridurre una migrazione sanitaria che come certificato dalla Corte dei Conti continua ad aumentare. Piuttosto che parlare di scippo, allora, si dovrebbe insistere sulla necessità di affiancare al Policlinico un nuovo ospedale a Cosenza. Proprio per aumentare i posti letto ed evitare il fenomeno dei pazienti “parcheggiati” al Pronto Soccorso in attesa di un ricovero. In particolare il sindaco di Cosenza, alla luce del carteggio che abbiamo appena riassunto, dovrebbe chiedere su questo un confronto e garanzie alla Regione. Magari presentando anche una proposta progettuale visto che l'area di Vaglio Lise è stata definita a rischio idrogeologico .
Su questo l'amministrazione comunale della città dei Bruzi dovrebbe essere proattiva visto che l'ubicazione di un ospedale non è solo una scelta sanitaria, ma anche di tipo urbanistico.
Dove lo facciamo quindi questo nuovo ospedale?