Nella vita, come in politica, c'è sempre un secondo tempo. Roberto Occhiuto lo sa bene visto che è stato l'unico politico calabrese ad essere riuscito a centrare la riconferma alla guida della giunta regionale. Ma questo, ovviamente, non gli basta più.

Il presidente nel quadro politico calabrese si muove come Lautaro Martinez nell'area di rigore del Cosenza calcio. Se si trattasse di boxe, l'incontro si sarebbe interrotto dal tempo per ko tecnico. Non solo ma Roberto Occhiuto ha 56 anni, troppi pochi per pensare di smettere. Il presidente allora annusa un secondo tempo nel proscenio nazionale che passa per la scalata del partito.

Il primo si era celebrato il 23 febbraio scorso a Roma quando Occhiuto, convinto di poter diventare vicesegretario vicario del partito, aveva portato nella Capitale le sue truppe cammellate pronto al voto . Un sogno che si è infranto di fronte al romanaccio braccio destro di Tajani, Paolo Barelli, 71 anni, capogruppo alla Camera, che ha interrotto ogni discussione «Ao, Antonio è stato chiaro, nun se deve vota'» . Antonio ovviamente è Tajani che aveva subodorato il tentativo di fargli le scarpe. Sogno stoppato quindi, quattro vicesegretari, tutti sullo stesso piano.

Il secondo tempo della partita inizierà il 17 dicembre a palazzo Grazioli. Un incontro che ormai è stato spoilerato dai media come “Il Fatto Quotidiano” e “Dagospia” come tentativo di costruire una corrente interna al partito per vedere dove porterà il vento . L'indiscrezione in realtà era stata anche anticipata dalla grandissima Antonella Grippo nella trasmissione Perfidia del 14 novembre scorso dal titolo “Io, soreta e tu” e il tormentone “Roberto, non è che vuoi fottere la quaglia a Tajani?”

Le probabilità di successo sono tutte. È vero che Tajani sta riuscendo a far rimanere in scia Forza Italia, ma con la Lega dalla guida sempre più discutibile, fare peggio da postazioni di Governo è davvero difficile. Occhiuto nel suo arco ha un consenso, anche personale, non indifferente. Cementato anche dall'accordo di ferro con il coordinatore regionale di Forza Italia, il deputato Francesco Cannizzaro, uno che nella provincia di Reggio Calabria stradomina. Non solista. Ma può contare sul supporto della sua compagna, quella Matilde Siracusano che è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio . Una coppia giovane e glamour che sembra ideale per rinfrescare l'immagine del partito. Che poi è il tormento di Marina Berlusconi.

Dagospia scrive che il saltello di Tajani a Napoli sul palco per Cirielli è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso “l'impacciato corpaccione del ministro degli Esteri è stata la perfetta metafora di un partito rimasto fermo alla Seconda Repubblica” , scrive l'irriverente sito.

Ancora Occhiuto può contare sul lavoro di lobbing di suo fratello Mario, senatore forzista che su queste cose ci sa fare. Occhiutiano di stretta osservanza è, ad esempio, il senatore Claudio Lotito, sempre pronto con i suoi emendamenti alla legge di Bilancio ad andare in soccorso alla sanità calabrese. E poi ci sono le tante amicizie consolidate nel corso dei tanti anni passati a Montecitorio, dove il nostro presidente ha ricoperto anche il ruolo di capogruppo forzista.

Da tempo Occhiuto lancia messaggi a Marina Berlusconi. Da uno dei quotidiani preferiti di famiglia, “Il Foglio”, ha approfittato della vittoria in Corte costituzionale sulle licenze degli Ncc per stimolare la Meloni a spingere sul pedale del liberalismo. Altro che cameriere della premier come qualcuno accusa Tajani.

Di questa corrente nascente c'è anche la copertura mediatica vista che al convegno organizzato a palazzo Grazioli prenderà parte anche Nicola Porro, il conduttore di ReteQuattro che dopo l'inchiesta in cui Occhiuto è rimasto invischiato lo ha immediatamente invitato nei suoi studi, non senza aver prima avergli dedicato un suo reel.

Leggere fra le righe degli invitati ci sarebbe anche un supporto della finanza. Il 17 dicembre a Palazzo Grazioli ci sarà anche Pietro Labora, amministratore delegato di Tim. Vieni mai? Questa la spiegazione di Dagospia "Tim sta smantellando il proprio servizio clienti: la controllata "Telecontact Center" confluirà a breve in una nuova azienda insieme al ramo analogico di "Gruppo Distribuzione", società attiva da quasi trent'anni specializzata in contact center. L'operazione è stata supportata dal governatore Occhiuto, che sta seguendo la vicenda molto attentamente: in ballo c'erano 400 posti di lavoro a Catanzaro (per i quali sarebbe intervenuto direttamente Occhiuto), e molte ricchezze commessa…”.

Allora le possibilità ci sono e la partita è guardata con grande interesse a Roma, ma anche a Catanzaro. Le seconde file sanno che questa legislatura regionale non arriverà fino in fondo perché Occhiuto sarà chiamato comunque a grandi incarichi nazionali. La sua presenza finora ha fatto da tappo a chi aveva voglia di emergere nel centrodestra. Se Occhiuto andrà via dalla Calabria, dando per scontato che il mister preferenza Gianluca Gallo ha già detto ai suoi che il prossimo obiettivo è il Parlamento, si aprirebbero praterie politiche nel centrodestra e in tanti stanno già elaborando una strategia fatta in silenzio e con nervi saldi.