Risorse in pericolo

Por Calabria fermo e un miliardo a rischio, le ragioni dell’assessore Minenna non convincono

L'esponente della giunta Occhiuto chiama in causa il Governo per i ritardi ma la colpa sembra essere innanzitutto della Regione. Se poi è davvero Palazzo Chigi a rallentare l'iter sarebbe il momento di battere i pugni sul tavolo dimenticando l'affinità politica (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Massimo Clausi
2 maggio 2023
17:39
La sede della Regione Calabria. Nel riquadro, l’assessore Minenna
La sede della Regione Calabria. Nel riquadro, l’assessore Minenna

C’è un “tesoretto” di circa 900 milioni di euro che la Calabria, visto i suoi indici macroeconomici, proprio non può permettersi di perdere. Rispetto alla vecchia programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse i dati dicono che al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2. Si sono utilizzati quindi solo il 60% delle risorse e rischiamo di perdere appunto i restanti 900 milioni di euro se non riusciremo a spenderli entro il prossimo 31 dicembre. Come la Regione abbia intenzione di recuperare il tempo perduto è difficile da dire visto che al momento di bandi se ne vedono col contagocce nè abbiamo ascoltato l’altro giorno in consiglio regionale spunti relativi a progetti retrospettivi, ingegneria finanziaria, altre cose in grado di farci recuperare terreno. Se non abbiamo sbagliato i calcoli ci sono ad oggi 17 bandi pubblicati di cui uno solo ancora non concluso. Un po’ poco per invertire la rotta.

«Tutta colpa del governo»

L’assessore regionale al ramo, Marcello Minenna, ci ha risposti che la colpa è tutta del Governo. «I bandi relativi ai Programmi operativi regionali - ci ha scritto - sono in stand by non solo in Calabria, ma in tutte le Regioni del Paese. Questo perché il governo nazionale ha deciso di procedere ad una accurata ricognizione di tutte le risorse comunitarie non spese, prima di rendere disponibili ai territori i nuovi fondi».
«Come noto il Por viene utilizzato essendo in parte cofinanziato dalla Regione - continua - attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Non avendo ancora le risorse dell’Fsc la diretta conseguenza è avere dei ritardi nei bandi per il Por». Questa affermazione in realtà ci lascia un po’ basiti. Forse l’assessore si è confuso come l’altro giorno in consiglio regionale quando, dovendo rispondere ad una interrogazione sui balneari, si è messo a parlare di tutt’altro. In realtà l’Fsc non c'entra nulla con i fondi Fesr e Fse. I primi sono gestiti dal Governo centrale, i secondi sono a regia regionale. La risposta ci pare quindi tecnicamente non centrata. Il co-finanziamento nazionale dei POR è assicurato tramite Fondo di Rotazione, non FSC, la cui delibera CIPESS è stata già adottata. Ciò detto, può anche darsi che il governo abbia chiesto alle regioni di non pubblicare bandi fino a che non termina questa famosa ricognizione, ma non c’entra nulla con l’FSC.


Resta poi la questione politica. Se davvero è il Governo che sta rallentando la pubblicazione dei bandi forse per l’amministrazione regionale sarebbe il caso di togliersi la maglietta da dirigenti di partito e indossare quella di uomini di governo di un territorio e incalzare Roma. Minenna nella sua nota, infatti, arriva ad elogiare Fitto «Il ministro Raffaele Fitto - scrive - sta facendo un lavoro encomiabile e preciso per evitare gli errori degli scorsi decenni, ed è quasi inevitabile che in questi primi mesi questo approfondimento abbia dei contraccolpi temporali in merito al timing con il quale utilizzare le risorse Por. Il governo ci ha comunque rassicurato, e ha dato la sua disponibilità a predisporre nelle prossime settimane le delibere Cipess attraverso le quali i fondi Fsc verranno distribuiti alle Regioni, per poter così procedere al corretto utilizzo del Programma operativo regionale»

Ma il Sud è «disperato»

Toni ben diversi hanno utilizzato altri amministratori del Sud, come ad esempio Michele Emiliano. «Tutte le Regioni italiane, tutte, anche quelle di centrodestra - ha detto il 19 aprile scorso a margine della conferenza Stato/regioni - sono talmente disperate perché non sanno che cosa ha deciso il ministro Fitto sui fondi europei e Fsc e allora gli hanno spiccato un mandato di comparizione. Cioè, gli hanno detto, in ginocchio: per favore, vuoi venire alla Conferenza delle Regioni a dirci che cosa stai facendo? Quindi, al verbale della Conferenza delle Regioni c'è l'ennesima convocazione del ministro Fitto che, giustamente, tiene da fare. Ma tiene da fare che cosa?». Speriamo di scoprirlo presto così come speriamo che ci sia davvero un’accelerazione sulla spesa dei fondi 2014/2020 prima che davvero finiscano a implementare il fondo sviluppo e coesione e prendere direzioni imprevedibili.

Giornalista
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