VIDEO | Il leader di Italia Viva a Rende spinge l'area riformista (e Filomena Greco): «Noi determinanti per Tridico. Il governatore come Meloni: da lui solo promesse». E su Calenda: «Cambia idea troppo spesso, non riesco a stargli dietro»
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Le elezioni regionali della Calabria sono una partita nazionale. Dal possibile successo di Matteo Ricci nelle Marche, dove si voterà una settimana prima, il 28 e 29 settembre, la spinta propulsiva determinante per il successo di Pasquale Tridico. Le forze moderate di centro confluite nell’area riformista, il valore aggiunto del campo largo costituito per sostenere la candidatura dell’ex presidente dell’Inps. Su queste convinzioni si fonda l’appoggio al centrosinistra di Italia Viva, presente nella competizione attraverso una lista allestita insieme a +Europa, al Partito Socialista ed ai Repubblicani e che si appresta ad imbarcare anche i fuoriusciti di Azione, passati dall’altra parte della barricata ed in aperto dissenso con il leader nazionale Carlo Calenda, al quale Renzi non risparmia una stoccata dal sapore ironico: «Se la domanda è come giudica la scelta di Calenda, purtroppo cambia così rapidamente idea che non faccio in tempo a farmi una idea ché lui l’ha già cambiata».
Coalizione più equilibrata grazie ai riformisti
L’ex Presidente del Consiglio, a Cosenza per sostenere la candidatura dell’ex sindaca di Cariati Filomena Greco, non ha dubbi sull’utilità dell’area riformista per il campo largo, per evitare sbilanciamenti a sinistra della coalizione ed intercettare il consenso di un elettorato diffidente nei confronti di Avs e di Elly Schlein e però fortemente critico rispetto all’agire di Giorgia Meloni e, di riflesso, di Roberto Occhiuto: «Se l’alleanza è tutta schierata a sinistra, non si vince» dice schiettamente davanti a taccuini e microfoni. Poi l’affondo contro la politica degli annunci e delle promesse non mantenute: «Domando ai calabresi, state meglio o peggio di tre anni fa quando la Meloni ha iniziato il suo mandato?».
Roberto Occhiuto è la Meloni della Calabria
«A me non sembra che il Paese sia cambiato in bene. Se pensate che dopo questi tre anni di governo Meloni avete più soldi nel portafoglio, avete più sicurezza, avete più libertà, fate benissimo a votare la Meloni-Occhiuto. Se questo è quello che pensate. Io però dai numeri leggo una situazione diversa, in cui il carrello della spesa costa di più, le famiglie sono alle prese anche con l’aumento dei libri, del corredo scolastico. Insomma, il quadro dipinto dalla presidente del Consiglio si infrange contro la realtà. Da questo punto di vista Roberto Occhiuto è la Meloni calabrese, nel senso che ha scelto di stare in linea molto chiara con il centrodestra. Ha scelto di anticipare le elezioni in funzione di qualche problema, ha accelerato l’operazione come il cavallo al palio di Siena. Magari se fosse passato altro tempo non sarebbe stato neanche ricandidato. Per questo la Calabria deve cambiare e per cambiare oggi c'è in campo il centrosinistra con Pasquale Tridico».
Reddito di dignità prioritario ma non troppo
Ok al reddito di dignità, misura analoga al reddito di inclusione che lo stesso Renzi, e poi Gentiloni, portarono avanti durante la loro esperienza a Palazzo Chigi. Ma ci sono anche altre priorità: «La mia preoccupazione principale è capire se in questa regione c'è lo spazio per poter investire di più e meglio sulla sanità e se si possono creare le condizioni affinché i ragazzi non se ne vadano più – dice il leader di Italia Viva - Noi abbiamo 194 mila italiani che se ne sono andati all'estero nel 2024. È il doppio rispetto al 2014, quando c'eravamo noi. Ve ne accorgete a maggior ragione proprio in Calabria. La vera questione è creare le condizioni perché la gente qui possa lavorare, avendo uno stipendio dignitoso, questa è la priorità. Serve anche dare una mano a chi non ce la fa avviando un meccanismo che aiuti le persone ma non impedisce di lavorare».
Risorse distratte per finanziare il ponte
Sulle infrastrutture Renzi non ha dubbi: «Al ponte sullo Stretto non sono contrario. Può essere un grande miracolo di ingegneria, un’opera innovativa ed accorciare le distanze tra la Sicilia ed il resto del Paese. Il problema è come lo fai. Non mi riferisco al progetto tecnico, per fortuna ci sono gli esperti e non Salvini a redigerlo. Ma occorre un progetto economico; se per fare il ponte sullo Stretto si tolgono risorse strutturali alla Calabria anziché attingere a fondi aggiuntivi, si commette un errore. Perché in Calabria ci sono tante altre cose da mettere a posto con quei soldi». A margine dell’incontro con Filomena Greco, al quale era presente tra gli altri, anche il leader della Federazione Riformista e sindaco di Rende Sandro Principe, Matteo Renzi ha parlato anche dei temi dell’attualità politica nazionale, a cominciare dalle accuse di dumping fiscale sollevate dal premier francese Francois Bayrou in relazione alla flax-tax varata proprio dal Governo Renzi nel 2017 che istituì una tassazione forfettaria per gli stranieri residenti in Italia sui redditi prodotti all’estero.
Musumeci inadeguato
Ed ha commentato pure le dichiarazioni del ministro Nello Musumeci che ha parlato di magistrati killer: «Parole profondamente sbagliate – ha detto il leader di italia Viva – A maggior ragione perché pronunciate dall’ex presidente della regione di Falcone, di Borsellino, di Livatino e di tanti altri. Parole che dicono molto della scarsa intelligenza di Musumeci ed anche del fatto che quell'uomo è inidoneo anche a fare il ministro, come ci rendiamo conto in occasione di ogni emergenza di protezione civile. Però purtroppo questi sono i dirigenti della Meloni, persone davvero poco proponibili, non parliamo di Lollobrigida e degli altri».