La campagna elettorale procede verso le ultime settimane prima del voto che dirà chi sarà il prossimo governatore della Calabria e chi entrerà a far parte del nuovo consiglio regionale. Il confronto finora ha offerto principalmente lo scontro tra due principali protagonisti candidati alla Presidenza, Roberto Occhiuto per il centrodestra e Pasquale Tridico per il centrosinistra.

Stiamo provando a dare voce ai territori e ai candidati nelle liste di tutti gli schieramenti. Abbiamo selezionato dei candidati dell’area centrale, ed abbiamo fatto loro cinque identiche domande. Oggi è la volta di Pietro Raso – Lista Lega per Occhiuto Presidente.

Nato a Lamezia Terme, il 23 ottobre 1969, è laureato in ingegneria civile, docente di scuola secondaria e iscritto all’ordine degli ingegneri della provincia di Catanzaro. È stato prima sindaco di Gizzeria, oggi è a conclusione del secondo mandato da Consigliere Regionale. Eletto nella circoscrizione Centro nella lista ‘Lega’ con 5.392 preferenze è stato presidente della IV Commissione 'Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente', nonché segretario della III Commissione consiliare 'Sanità, attività sociali, culturali e formative'.

Qual'è stato l'elemento determinante che l'ha spinta a scendere in campo e candidarsi al Consiglio Regionale? È Soddisfatto del progetto messo in campo dalla sua coalizione?

«Ho deciso di candidarmi perché credo che questo territorio abbia bisogno di più voce e di più concretezza. Non mi interessa la politica fine a sé stessa, ma la possibilità di incidere sulla vita reale delle persone. Sono soddisfatta del progetto della mia coalizione, perché è costruito sulla volontà di cambiare passo, mettendo al centro infrastrutture, sanità e sviluppo economico diffuso».

Lei è candidato in una circoscrizione che ha al proprio interno tre Province, quali sono per lei le emergenze che questo vasto territorio dovrebbe affrontare per primo? Cosa ha trascurato maggiormente quest'ultima legislatura?

«Le emergenze sono chiare: viabilità, sanità e lavoro. In territori così estesi, se mancano strade, ferrovie e collegamenti veloci, tutto diventa più difficile, dal diritto alla cura fino allo sviluppo economico. L’ultima legislatura ha trascurato soprattutto le aree interne, che si stanno spopolando perché mancano servizi e opportunità».

Il dibattito Politico si è immediatamente acceso su Sanità e Reddito di Inclusione. La sua posizione su questi temi? Sulla Sanità, dal suo punto di vista, esiste un piano per renderla migliore? Oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che questa vada sempre a peggiorare? Costruire ospedali non basta, così come dare la sola colpa ai predecessori.

«La sanità non deve essere motivo di rassegnazione. Bisogna riorganizzare la rete ospedaliera e territoriale: costruire ospedali non basta se non ci sono medici, infermieri e servizi di prossimità. Serve un piano serio di assunzioni e di potenziamento dei servizi di base. Sul Reddito di Inclusione va rafforzato come strumento di sostegno, ma accompagnato da politiche attive del lavoro: non assistenzialismo, ma opportunità reali di reinserimento».

Aree interne, trasporti e turismo che non decolla: una Regione che appare divisa e con distanze evidenti al proprio interno. Dopo anni di tante parole per andare da Crotone a Vibo si impiegano ancora 4h e l'aeroporto principale non ha collegamenti adeguati. È solo una mancanza di visione o è da rivedere come non disperdere le risorse che creano infrastrutture? La sua opinione a riguardo.

«È un problema di visione e di gestione. Abbiamo avuto tante risorse, ma spesso frammentate in piccoli interventi che non hanno cambiato davvero la vita dei cittadini, solo negli ultimi anni si sta facendo un grande passo per le infrastrutture in Calabria basta ricordare gli interventi sulla 106 , ricordo che sono già appaltati per circa 2,5 miliardi di euro i 5 lotti della statale 106 che collegheranno Crotone a Catanzaro. Bisogna concentrare gli investimenti su infrastrutture strategiche, completare quelle avviate e pensare anche a un nuovo modello di economia: turismo di qualità, enogastronomia, valorizzazione dei patrimoni boschivi e servizi alla persona. Così si crea lavoro stabile e si riduce il divario tra territori».

Quali saranno le istanze più rappresentative che lei porterà all'interno dell'assise regionale se dovesse entrare in consiglio?

«Porterò la voce di chi vive nelle aree interne e nelle periferie. Voglio lavorare per: infrastrutture moderne e collegate; un turismo che attiri investimenti e crei occupazione stabile; la valorizzazione del nostro patrimonio naturale ed enogastronomico; servizi innovativi per le famiglie e per gli anziani, con centri di assistenza e sostegno alla persona. Il mio impegno sarà quello di rendere la Calabria una terra che non costringe i giovani a partire, ma li invita a restare».