L’eurodeputato ieri sera nella sua Scala Coeli: «Otre 100mila persone mi hanno affidato le loro speranze, non posso tradirle. Il M5S oggi è cresciuto, maturato ed ha figure pronte a governare». La deputata: «Liberiamo la Calabria». Il sindaco di Riace si tira fuori: «Pasquale, Vittoria, Flavio, uno meglio dell’altro»
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«Otre centomila persone mi hanno affidato le loro speranze, non posso tradirle anche perché il Movimento cinque stelle vanta figure altrettanto valide come Vittoria Baldino».
Suona più o meno così l’endorsement – chiaro – che Pasquale Tridico invia alla sua collega di partito alla “vigilia” delle elezioni regionali
Ieri sera un dibattito sull’accoglienza programmato a Scala Coeli ben prima del terremoto politico che ha investito la regione nei giorni scorsi, non poteva non trasformarsi – ad un certo punto – in un talk sulla prossima competizione elettorale. Troppo ghiotta l’occasione dopo la visione del “corto” realizzato da Wim Wenders “Il Volo”, che narra la storia dl sindaco di Riace – oggi eurodeputato di Avs – Mimmo Lucano, ospite dell’evento insieme alla deputata ed organizzato dal suo collega di eurogruppo a Bruxelles, che giocava in casa.
Pasquale Tridico è chiaro di fronte ai suoi concittadini ed una piazza gremita. Senza giri di parole sottolinea che – responsabilmente – preferirebbe proseguire la sua esperienza in Belgio, che il Movimento cinque stelle è cresciuto ed è maturato rispetto a qualche anno addietro; è un partito confortato dai numeri che ambisce a governare e vanta profili di primo piano che incarnano l’identikit ideale del prossimo presidente della giunta regionale della Calabria.
Il prof. invia messaggi chiari anche agli alleati, non disdegnando più di qualche frecciata al dimissionario presidente.
«Occhiuto si è dimesso e ricandidato – dice Tridico – pensando di trovarsi in Brasile o in in Argentina, pensando di essere Bolsonaro o di essere immune e impune. Noi siamo garantisti, la magistratura farà il suo corso, bisognerà attenderne le evoluzioni, ma non si può fermare la Calabria, non si possono fermare le opere a valere sul Pnrr come alta velocità. Ed invece rilanciano il ponte che rappresenta un messaggio devastante perché non si può sorvolare sullo sviluppo locale, delle aree interne, non si può non contrastare lo spopolamento. Non facciamoci illusioni sul ponte, non può essere quell’infrastruttura a salvare la Calabria, a restituire ai calabresi una sanità che funziona, le scuole, il trasporto pubblico locale. Probabilmente collegherà due sponde ma non creerà sviluppo. Tra l’altro non è un'opera prioritaria ed è devastante dal punto di vista ambientale, in quel lembo di terra che è altamente sismico. Tutto questo non giustifica 14 miliardi di euro di investimento, una spesa che invece dovrebbe essere destinata all’alta velocità Salerno-Reggio, alla statale 106, alla sanità: queste sono le priorità della nostra regione».
«Per questi motivi avremmo dovuto chiedere le dimissioni di Occhiuto – prosegue l’europarlamentare del M5S – e per i ritardi che la sua scelta sta generando, non di certo per le questioni giudiziarie che faranno un altro corso, in cui potrà dimostrare di essere innocente, come mi auguro. Però pensare di essere rieletto con questi metodi, di dire ai giudici che non può essere toccato perché sarà riletto, è scorretto ed inaccettabile, vergognoso in una democrazia avanzata».
«In campagna elettorale abbiamo bisogno di persone come Vittoria Baldino»
Pasquale Tridico si concede subito dopo ad un primo endorsement verso Vittoria Baldino, seduta al suo fianco.
«In campagna elettorale abbiamo bisogno della passione, della grinta, di qualità come quelle di Vittoria Baldino. Abbiamo bisogno di un volto che sfidi la politica dei ritardi, dell'impurità e metta davanti a tutto le priorità come le infrastrutture e i servizi».
Il messaggio agli alleati: «Il M5S è il primo partito all’opposizione»
Segue un messaggio – nient’affatto criptico – alle altre forze progressiste che siedono al tavolo della coalizione di centrosinistra che dovranno trovare una quadra – prestissimo – sulla candidatura a presidente.
«Il Movimento cinque stelle – ricorda Tridico – è risultato essere il primo partito dopo le ultime elezioni politiche del 2022 ed Europee del 2024. È il primo partito d’opposizione e certamente ha aspirazioni di governo».
«Non accade spesso che il Movimento abbia tanti nomi da offrire al tavolo degli alleati, lealmente, e sono compiaciuto del fatto che attorno a questa linea di opposizione a Occhiuto, si stia formando un campo largo che raggruppa tutte le forze di opposizione. E poi i sindaci delle più importanti città della Calabria sono con noi, da Falcomatà a Stasi, da Caruso a Fiorita e Romeo, persone con le quali ci sentiamo tutti i giorni e con le quali stiamo costruendo un programma alternativo. Comuni in cui il M5S è stato determinante».
«Grazie, ma non posso abbandonare Bruxelles»
Ed è a questo punto che l’eurodeputato chiarisce la sua posizione – forse una volta per tutte – dopo essere finito tra gli indiziati principi a una candidatura a presidente.
I suoi sono 120mila “no”. «Sono stato eletto in tutto il sud Italia – precisa – ho ottenuto tantissimi consensi e mi sento veramente responsabile di un progetto. Anche verso lo stesso Movimento cinque stelle che nell’ultimo decennio è stato assente a Bruxelles. Oggi sappiamo quanto sia importante vantare una rappresentanza nel Parlamento europeo. Il presidente Conte ogni due mesi viene a Bruxelles perché sa di trovare un partito, una famiglia che si colloca nel centrosinistra, in “The Left”, ed è lì che vogliamo stare, in quella sinistra progressiva nella quale abbiamo deciso di fornire il nostro modesto contributo. Ecco perché non posso abbandonare Bruxelles».
Il passato rinnegato: «Oggi il M5S è maturo»
Tridico, ad un certo punto rinnega il passato del Movimento e l’esperienza al governo con la Lega. E da una delle voci più autorevoli del partito è tutto dire.
«Oggi siamo un Movimento maturo, in passato, purtroppo non lo eravamo e mi rammarico personalmente di scelte compiute quando il Movimento era ancora giovane, quindici anni fa. Oggi invece abbiamo un’altra maturità di governo, anche di posizionamento, di scelte relative alle alleanze. Tutto questo bagaglio esperienziale vogliamo portarlo al tavolo del centrosinistra con molta umiltà, ma certamente consci di quali siano i numeri, quali le caratteristiche ed i profili di ognuno di noi, mettendo queste professionalità che forse prima non c’erano, a disposizione. Non possiamo nascondere che oggi abbiamo deputate da dieci anni alla Camera e che conoscono perfettamente il territorio – altro endorsement alla Baldino – e sicuramente faremo sintesi».
«Le dimissioni così di fretta di Occhiuto alimentano sospetti. Mi ricorda il Papeete di Salvini»
«I tempi sono maturi – aggiunge Pasquale Tridico – anche se accelerati dalle dimissioni di Occhiuto. Ed è probabile anche su quell’altro fronte (giudiziario, ndr) giungeranno novità, perché altrimenti non mi spiego tutta questa fretta di andare a votare a fine settembre o agli inizi di ottobre, se si è dimesso a ferragosto». Questa linea d’azione «alimenta certamente sospetti ma non possiamo comunque consentire di piegare la Calabria a giochetti di questo genere. Occhiuto non ha nient'altro da proporre se non la paura di perdere la sua posizione ed è stato questo che ha indotto alle dimissioni. Mi ha ricordato tanto – conclude l’eurodeputato – il Papetee di Salvini del 2019».
Baldino: «Questa è la battaglia di tutti, liberiamo la Calabria»
A Scala Coeli Vittoria Baldino è un fiume in piena e già in clima da campagna elettorale chiede ai calabresi di «liberare» la loro regione.
«Mi auguro che il fronte progressista riuscirà a trovare una sintesi, il migliore o la migliore candidata – dice – e che lo si faccia in fretta. Di certo questo percorso non nasce in questi giorni ma nelle settimane scorse, quando abbiamo iniziato a lavorare per offrire alla Calabria un’alternativa seria, credibile, inclusiva, fondata sui reali bisogni della nostra regione in ottica elezioni».
«Quella che ci attende – rimarca Vittoria Baldino – non sarà la mia battaglia, quella di Pasquale, di Mimmo, di Flavio; sarà la battaglia di tutti i calabresi. Non sarà il candidato presidente a dover guadagnare la vittoria, ma dovranno essere i calabresi a liberare la Calabria. Perché uno dei motivi per cui il governatore si è dimesso, al di là di quanto tema l'inchiesta, è la paura dei problemi politici interni alla sua maggioranza. Inoltre, vuole andar a andare a votare addirittura a settembre, perché è consapevole che il centrodestra è favorito dall'astensionismo e dal voto clientelare: poggiano le loro convinzioni su uno zoccolo duro di 300mila voti. Quindi tanto meno le persone andranno a votare, tanto più avranno la certezza matematica di vincere. Per questo sostengo che non sarà la battaglia del M5S, del Pd, di Avs, dei riformisti, del o della candidata – conclude la deputata – ma sarà la vittoria dei calabresi, se sarà la campagna elettorale dei calabresi».
Lucano: «Tridico, Baldino, Stasi, uno meglio dell’altro»
Dopo aver narrato l’esperienza maturata a Riace sull’accoglienza dei migranti e spiegato che non potrà essere tra i papabili a causa delle sue vicende giudiziarie, Mimmo Lucano infonde speranze ed indica in Tridico, Baldino e nel suo “collega” di partito Flavio Stasi, i tre candidati presidenti ideali.
«In politica siamo obbligati sempre dove credere all'impossibile. Alcune volte, però – dice l’eurodeputato di Avs – non possiamo fare a meno, come come diceva Vittoria, di consegnare la nostra terra così, come se non avessimo alcun ideale da portare avanti: no, non possiamo disimpegnarci. Qui questa sera ci sono tre personalità politiche una meglio dell’altra – si riferisce a Tridico, Baldino e Stasi che sarà la proposta di Avs al tavolo degli alleati, peraltro accolto con calore dalla piazza – e lo dico perché questa notizia attraversi la Calabria. Questa deve essere un’occasione di speranza, viviamo in una terra non facile, gravata da sistemi di potere che si sono consolidati nel corso degli anni». Poteri, spiega Lucano «come quelli che gravitano sulla sanità, che sono fortissimi».
«Noi parliamo di valori, di ideali, e non può essere che così in politica. Certo, sarà una sfida difficile ed è per questo motivi che dobbiamo stare insieme – conclude Mimmo Lucano – puntando all’unità di tutte le forze che ancora nutrono speranze in una politica che non si deve temere ma che deve essere in grado di farci guardare al futuro semplicemente per migliorare la nostra vita».