Contro la riforma

Autonomia differenziata, l’Usb scende in piazza a Cosenza al grido di «Non ci dovete rompere il Paese»

VIDEO | All'Università della Calabria il Sindacato autonomo di base prepara la manifestazione di dissenso che seguirà di una settimana la grande adunata di Napoli

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di Salvatore Bruno
16 marzo 2024
16:01

All’Università della Calabria, il sindacato di base ha fissato i punti salienti del dissenso all’Autonomia differenziata in un incontro pubblico propedeutico allo svolgimento della manifestazione di protesta in programma a Cosenza il 23 marzo, che seguirà quindi di una settimana quella di Napoli, sotto lo slogan Non ci dovete rompere il Paese.

La Chiesa contro

Sociologi, intellettuali, esponenti politici e del mondo dell’associazionismo si sono dati appuntamento per una riflessione sul Ddl Calderoli, sul quale con una posizione netta, continua ad esprimersi anche la Chiesa: «Mi preoccupa il venire meno della coesione sociale – ha detto l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano Giovanni Checchinato, presente all'iniziativa –  Siamo tutti fratelli e sorelle chiamati a prenderci cura gli uni degli altri. E a prenderci cura soprattutto dei più deboli, dei più poveri. Mi preoccupa che l’Autonomia differenziata possa cristallizzare un principio di diversa cittadinanza, indipendentemente da dove si vive. Cioè che una situazione di fatto, che vede già fortemente penalizzate alcune categorie di cittadini rispetto ad altre, diventi acclarata per legge e che possa addirittura incancrenirsi. Le conseguenze più gravi sono per i giovani: assistiamo ad una costante emorragia di giovani che emigrano dal nord verso il sud, desertificando i territori meridionali».


Secessione dei ricchi

La secessione dei ricchi, così è stata ribattezzata la riforma dai partecipanti all’incontro, affonda le proprie radici in una modifica del Titolo V della Costituzione vecchia di oltre vent’anni. Introdotta da Vittoria Morrone, ha registrato la partecipazione tra gli altri, di Francesco Caruso, attivista no global, già deputato eletto sotto le insegne di Rifondazione Comunista nel 2006: «L’Autonomia differenziata – ha sostenuto – determinerà un allargamento della forbice delle disuguaglianze territoriali e sociali, un aggravamento delle condizioni sanitarie e un abbandono istituzionale dei territori del Mezzogiorno. Spero che qualcuno ascolti questo grido d’allarme arrivando anzi, ad un rovesciamento del ragionamento, cercando di gettare le basi per un’autonomia solidale, per fare in modo che gli ultimi possano essere accompagnati dai primi e non lasciati al loro destino».

L'iter parlamentare

Dopo il via libera senza intoppi al Senato, la maggioranza di Governo appare oggi meno coesa, anche alla luce dei distinguo in seno a Forza Italia, testimoniati dal dissenso della presidente di Anci Calabria Rosaria Succurro e anche dal presidente della Regione Roberto Occhiuto i quali hanno posto la condizione di definire prima i Livelli Essenziali delle Prestazioni, mettendo contestualmente a disposizione anche le risorse necessarie.

Giornalista
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