L’ex parlamentare dem, dopo le regionali, analizza la situazione politica: «Nel Governo si avvertono scricchiolii, sono in disaccordo su molte cose». Ma secondo lei serve tornare a occuparsi «dei problemi degli italiani»
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Una parità che sa di sconfitta. Non è un mistero che i risultati delle ultime regionali abbiano messo un bel po’ di pepe allo scenario politico italiano. E se in Calabria, nel Veneto e nelle Marche il centrodestra è riuscito a mantenere la poltrona più importante, le sconfitte in Puglia, Campania e Toscana, per quanto prevedibili, hanno fatto franare un tentativo di all-in che rimette in gioco il centrosinistra per le prossime tornate.
Lo sa bene Rosy Bindi, che ai nostri microfoni analizza così la situazione: «Il centrodestra non sta godendo di ottima salute. Qualche scricchiolio interno si sta vedendo, i risultati regionali lo hanno dimostrato e al loro interno aumentano sempre più le differenze su temi centrali come la politica estera. La battaglia è aperta – aggiunge l’ex parlamentare dem – e spero che il centrosinistra sia unito in un progetto, in un programma, perché ci sono possibilità di vittoria».
Campo largo promosso da Bindi: «Bisogna pensare a un progetto comune per l’Italia»
Il punto da analizzare è però la stabilità di un campo largo che accoglie realtà troppo diverse fra loro. Negli ultimi anni, il centrosinistra si è presentato unito poche volte, una delle quali conclusasi con la vittoria di Romano Prodi nel 2006. Rosy Bindi vorrebbe una replica di quell’esperienza per provare a sottrarre Palazzo Chigi alla destra: «Io penso che questo sia il momento di unire la sinistra, di unire il Partito Democratico e tutte le altre componenti di centrosinistra proprio perché la partita è aperta ed è competitiva. Credo che l’unità – aggiunge poi l’ex parlamentare – si debba ricercare prima di tutto nel progetto e nel programma per l’Italia».
E in quel “per l’Italia” sta tutta la necessità di non allontanare gli italiani dalle urne. Il crollo dell’affluenza non ha riguardato infatti solo la Calabria, ma quasi tutte le regioni che hanno dovuto rinnovare il consiglio e la presidenza. Ritornare su argomenti più pressanti come sanità e istruzione pubblica, secondo Rosy Bindi, potrebbe aiutare a rimpolpare la presenza alle urne. «Non è possibile – spiega l’esponente dem – essere governati da minoranze perché l’affluenza è sempre più bassa e quindi vanno al Governo persone che non rispecchiano la maggioranza del Paese. Bisogna riavvicinare le persone alla politica e occuparci di loro». Per Rosy Bindi, dunque, la sfida al centrodestra è aperta. A patto che il centrosinistra vada avanti unito.


