Oltre 100 sindaci della Calabria, in risposta a un appello pubblico di Pina Condò, figura conosciuta nel mondo della comunicazione politica e istituzionale calabrese, hanno sottoscritto un Atto di Indirizzo rivolto al Consiglio e alla Giunta Regionale. Il documento, condiviso e sottoscritto dai primi cittadini, sottolinea l'urgenza di una ferma presa di posizione anche da parte della Regione Calabria sulla grave situazione in Medio Oriente.
«I sindaci, con questo documento, chiedono con forza che il Consiglio Regionale discuta e prenda una chiara posizione di condanna sulla grave situazione in Medio Oriente, sia relativamente all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, sia alla “condotta genocida” di Netanyahu e del suo Governo a Gaza», si legge nel testo. «È fondamentale che la Regione richieda la sospensione della cooperazione con Israele fino a quando non vi sarà il ripristino delle regole e del diritto internazionale e l'affermazione del principio e della pratica soluzione “Due Popoli-Due Stati” attraverso un'azione diplomatica risoluta».

Nel documento, i sindaci esprimono profonda preoccupazione per l'escalation del conflitto, che ha causato oltre 57.000 morti e 136.261 feriti a Gaza (dati aggiornati al 9 luglio 2025), con decine di migliaia di orfani e una diffusa carestia. Le vittime sono in gran parte civili, inclusi 17.000 minori.
«Non possiamo ignorare il dramma di una popolazione inerme che vede i propri bambini morire, non solo sotto le bombe, ma anche per fame», ha ribadito Condò. «Denunciamo con forza l'ostruzione sistematica degli aiuti umanitari come arma di guerra, disseminando fame e malattie. Una pratica disumana che va fermata immediatamente».

L'atto di indirizzo impegna la Regione a sostenere un cessate il fuoco umanitario immediato e permanente, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani e la protezione della popolazione civile di Gaza. "Nel documento si avanza la richiesta di sospendere ogni forma di scambio commerciale e progetti di cooperazione tra tutti gli enti riconducibili alla Regione Calabria e lo Stato di Israele, fino a quando non saranno garantiti i diritti fondamentali del popolo palestinese e non vi sarà il ripristino del rispetto del diritto internazionale».

Infine, il richiamo alla vocazione della Calabria, «regione sul Mediterraneo, vocata all'accoglienza, al dialogo e alla pace», che non può rimanere indifferente di fronte a tale catastrofe umanitaria. L'iniziativa dei sindaci fa seguito a una mobilitazione che il 5 giugno scorso ha visto i sindaci calabresi esporre la bandiera della Palestina fuori dai loro Comuni.
«Ci auguriamo, anzi siamo sicuri che la nostra richiesta trovi un riscontro positivo e concreto da parte delle istituzioni regionali» affermano i Sindaci. «Il dramma umanitario a cui stiamo assistendo non permette indifferenza. La Calabria unita deve esprimere la propria indignazione e volontà di pace. Così come hanno fatto altre Regioni italiane».