Il rappresentante del Sindacato medici italiani denuncia le troppe lacune del sistema definendole «follia gestionale»: «Aspettiamo altre tragedie per vedere ciò che è già sotto gli occhi di tutti?»
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«Siamo ormai in piena estate ed il problema di carenza di organico nel 118 calabrese ed in particolare dell'Asp di Catanzaro si è acuito in una maniera che definire vergognosa è un eufemismo!». È quanto si legge in una nota di Saverio Ferrari, delegato Smi dell’Asp di Catanzaro.
«Alla carenza cronica dei medici mai affrontata seriamente da parte di nessuno (Azienda Zero, Miserendino, Minniti, Occhiuto, Battistini se ci siete ditela una parola di serietà e concretezza!!) si è aggiunta – prosegue – quasi sistematicamente quella degli infermieri per cui molte Pet rimangono "chiuse" nel vero senso della parola! Nell'area lametina è accaduto presso la Pet di Lamezia più di una volta ed ora anche a Falerna che in questo periodo dovrebbe assistere per le urgenze ed emergenze mediche una popolazione che rispetto al normale arriva a quadruplicarsi! Nel Catanzarese non va meglio visto che la Pet di Tiriolo pare sia stata spostata su Catanzaro per cercare di limitare i danni determinati anche in questo caso dalla "chiusura" delle Pet di Catanzaro, Catanzaro Lido e Sellia Marina!».
«Aggiungiamo inoltre – continua Ferrari – che questo "trasloco" va a "scoprire" un vasto territorio montano che cosi può contare solo sulla Pet di Soveria Mannelli quasi sempre demedicalizzata! Tutto ciò in un paese "normale" è follia gestionale da parte di tutti coloro che si permettono anche il lusso di dire che il 118 è stato potenziato! Potenziato da chi? Come? Con la nuova centrale di Catanzaro, i tablet e le decine di ambulanze comprate e parcheggiate di qua e di là? Chi afferma ciò si rende conto di essere "ridicolo/a"? Qualcuno di lor signori capisce che il sistema di urgenza ed emergenza medica non esiste più grazie alla loro gestione dissennata che a parere dello Smi sfiora il reato penale di interruzione di pubblico servizio?».
«Sono domande queste che lo Smi – conclude – pone anzi continua a porre a chi dovrebbe salvaguardare la salute pubblica e che invece si gira dall'altra parte dimenticando ciò che è successo a Soverato ed ancora prima a Corigliano! Aspettiamo altre tragedie per poi istituire commissioni che dovrebbero accertare ciò che è sotto gli occhi anche degli ipovedenti?».