La donna, malata di Sla, a causa di un taglio fondi, aveva chiesto l'eutanasia.
La deputata pentastellata porta nuovamente il caso in parlamento: «Non chiede la morte, ma di poter vivere a casa sua accanto a chi ama»
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La drammatica situazione di Sabina Radu, 40enne di Taurianova, affetta da sclerosi amiotrofica, ritorna al centro di un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri della Salute e del Lavoro e Politiche Sociali promossa dalla deputata calabrese (M5s) Vittoria Baldino. Sabina vive al terzo piano di una palazzina senza ascensore del comune reggino ed è sostenuta dall’amore incondizionato del marito Sergio Carrozza, 55 anni, malato oncologico con tumori al fegato e pancreas.
Verso la coppia di coniugi si è generata un’ondata di solidarietà. Molti si sono prodigati per fornire supporto, e la comunità parrocchiale locale, sollecitata dal vescovo, ha indetto una raccolta fondi. La donna, nei mesi scorsi, a seguito di un taglio di una parte dei contributi percepiti, che le permetterebbero di pagare le assistenti e di vivere in casa propria, aveva annunciato di voler ricorrere al suicidio medicalmente assistito.
«Sabina Radu è una donna lucida, immobilizzata dalla sla, che chiede l’eutanasia non per il dolore fisico, ma perché lo Stato le sta togliendo la possibilità di restare a casa sua: questo è intollerabile -Così la deputata M5S Vittoria Baldino annuncia la nuova interrogazione parlamentare -. Sabina è affetta da sla dal 2019 e comunica tramite puntatore oculare. Nonostante sia pienamente capace di intendere e volere, come accertato dal Giudice Tutelare del Tribunale di Palmi, rischia di essere costretta al ricovero in struttura contro la sua volontà: l’assistenza domiciliare è gravemente insufficiente e a prendersi cura di lei è il marito Sergio, anch’egli malato oncologico.
Da luglio, Sabina vive con appena 900 euro al mese, l’Home Care Premium risulta sospesa dall’Inps, e la famiglia sta riuscendo a pagare due badanti anche grazie a una raccolta fondi. È paradossale che, mentre la legge riconosce il diritto alla dignità e all’autodeterminazione della persona, la filiera assistenziale si inceppi nel momento più delicato».
Tre le richieste al governo: «Attivarsi per il ripristino urgente della prestazione Inps home Care Premium con ricalcolo aggiornato dell’Isee per consentire di far fronte alla retribuzione delle due badanti; l’adeguamento del Piano assistenziale individuale da parte dell’Asp di Reggio Calabria, in linea con il fabbisogno reale della paziente; la verifica di eventuali ritardi o omissioni nell’assistenza socio-sanitaria».
La parlamentare Vittoria Baldino conclude: «Sabina non chiede la morte, chiede di poter vivere a casa sua, accanto a chi ama. Lo Stato non può lasciare soli i più fragili e non può permettere che una richiesta di eutanasia diventi l’estrema denuncia contro un sistema di assistenza che non funziona. Qui non è in gioco soltanto la salute: perché ogni ora di attesa pesa sulla vita e sulla dignità di Sabina e della sua famiglia».



