Il comitato a tutela della salute denuncia una grave carenza di personale. Valensise: «Smantellamento di un servizio importante». Il primo cittadino eassicura: «Esiti incoraggianti dell'interlocuzione con l'Asp»
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L’unico centro di salute mentale della Piana di Gioia Tauro, situato nel Comune di Taurianova, soffrirebbe di carenza di personale, che causerebbe un rischio chiusura. È quanto denuncia il Comitato a tutela della salute guidato da Marisa Valensise. Gli attivisti, per richiamare l’attenzione sulla vicenda, hanno indetto un sit-in davanti la struttura nella giornata di martedì 11 novembre, alle ore 9:30.
«L’ASP di Reggio Calabria non può rimanere indifferente di fronte allo smantellamento di un servizio così importante» lamenta il Comitato e invita tutti i cittadini, associazioni, sindaci, a partecipare alla manifestazione in programma.
Il sindaco di Taurianova, Biasi: «Vicini alla soluzione del caso, il dialogo paga»
Il sindaco Roy Biasi torna a intervenire sull’allarme suscitato dalla notizia della paventata chiusura del centro di Salute mentale diffusa dal Comitato a Tutela per la Salute operante nella Piana di Gioia Tauro:«Si sta rivelando quanto mai proficuo il metodo che anche in questo caso l’Amministrazione Comunale sta seguendo, coerente con la necessità che sui fatti che riguardano il diritto dei cittadini ad avere risposte sanitarie all’altezza, l’allarme fondato non sprofondi mai nell’allarmismo più malizioso. In questo senso, continuo a riscontrare esiti incoraggianti dalla interlocuzione sempre pronta che sul punto ho avviato con il direttore generale dell’Asp, Lucia Di Furia, che anche in questo caso ringrazio per il modo sempre rispettoso con cui tratta le questioni sanitarie che riguardano la mia città».
Il primo cittadino Biasi, che era già intervenuto pubblicamente sulla questione relativa al personale che mancherà nella struttura di via Armando Diaz, pertanto intende fornire un nuovo aggiornamento tale non solo da confermare che il servizio non subirà alcuna chiusura o trasferimento, ma anche che è intenzione dell’Asp di assicurarne la continuità nel sito di Taurianova attraverso gli innesti di personale che si rendono necessari, visto il prossimo pensionamento del suo dirigente.
«Così come mi ha riferito il direttore Di Furia – aggiunge il sindaco Biasi – è in corso un’attività amministrativa che crea la fondata speranza di una soluzione rapida ed efficiente del problema che potrebbe generarsi a breve, e tutto mi fa ritenere che oggi come ieri nulla autorizzi ad esasperare gli accenti polemici, o appunto a strumentalizzare a fini politici un allarme sul quale ho anche avuto modo di confrontarmi con il Comitato i cui vertici hanno convenuto con me sulla necessità di mantenere vivo un dialogo costante improntato al senso di responsabilità e alla diplomazia fra istituzioni e rappresentanze del Civismo, partendo dalla consapevolezza che stiamo parlando di un servizio insostituibile e basilare a tutela di chi soffre, che nessuno a partire dall’Asp vuole spostare dall’attuale sede.
«Ho sentito il dovere di notiziare ulteriormente l’opinione pubblica e l’utenza del Centro – conclude il primo cittadino Biasi – perché, a questo punto, visto il comune percorso che ancora una volta impegna l’Asp e l’Amministrazione Comunale, così come è stato per il trasferimento indolore del Poliambulatorio o per il reperimento dei nuovi locali per il 118, è giusto ulteriormente tranquillizzare anche altre associazioni che nel frattempo si sono mobilitate: si sono create le condizioni per nutrire la fondata speranza che la città di Taurianova non patisca alcuna spoliazione, che il Distretto Sanitario Tirreno non tagli il suo Centro di Salute Mentale e che l’utenza continui a ricevere servizi all’altezza assicurati da professionisti che l’Asp non sta mancando di individuare».
Valensise: «Non è più tempo di promesse»
La presidente del Comitato, dopo aver letto il comunicato del sindaco di Taurianova, invoca ulteriori rassicurazioni: «Chiediamo alla dottoressa Di Furia, per tramite il sindaco Biasi, di inviare una nota scritta dove prende impegni con il primo cittadino circa la soluzione che intende adottare. Altrimenti tutto fa pensare alle solite promesse, e non ci stiamo più».



