Per 45 giorni la sanità calabrese resterà immobile. Questo l’effetto più diretto delle dimissioni di Roberto Occhiuto da commissario ad acta per la sanità. Una scelta forzata quella del forzista, per non incappare in una possibile ineleggibilità a presidente della giunta regionale. Una scelta dettata anche da ragioni di opportunità, sollevata soprattutto dalle opposizioni, visto che il punto giuridico non è affatto chiaro. A scanso di equivoci, comunque, Occhiuto ha deciso di lasciare e non è detto che in caso di vittoria alle elezioni del 5 e 6 ottobre chieda nuovamente di essere nominato commissario dal Governo.

Impossibile delegare ai due sub commissari

Il problema è che adesso ci sarà una vacatio. La legge, infatti, non prevede la possibilità di delegare le funzioni commissariali, assegnate per decreto della presidenza del consiglio dei ministri. I due sub commissari, Ernesto Esposito e Jole Fantozzi, pur avendo ricevuto funzioni specifiche, sono di semplice affiancamento e supporto al commissario ma non hanno autonomia decisionale. Questo è tanto vero che tutti i decreti dell’ufficio sono firmati direttamente dal commissario. In sua assenza quindi tutto resterà com’è. A meno che il Governo nomini un altro commissario prima delle elezioni ma è un’ipotesi improbabile.

La partita dei nuovi ospedali

Diversa la situazione per l’edilizia ospedaliera calabrese di cui Occhiuto era pure stato nominato commissario. In ballo c’è il completamento dell’ospedale di Vibo e della Sibaritide, la partenza di quello della Piana di Gioia Tauro e dei nuovi ospedali di Cosenza e Catanzaro. Stiamo parlando di investimenti per un ammontare vicino al miliardo e mezzo di euro, su cui il commissario aveva pieni poteri sul modello del Ponte Morandi di Genova. Quindi la possibilità di accelerare soprattutto le pratiche burocratiche. In questo caso è previsto un sostituto. In particolare si aspetta che si perfezioni l’iter per la nomina, caldeggiata dalla stesso Occhiuto, di commissario per Claudio Moroni, direttore generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione. Nel breve lasso di tempo elettorale non sappiamo però cosa potrà concretamente realizzare il burocrate.

Sanità, c’è anche l’incognita del Pnrr

Sempre per rimanere al tema sanitario, un’altra incognita riguarda il Pnrr. La superconsulente scelta da Occhiuto per portare avanti il programma è Lucia Petropulacos che aveva l’incarico specifico di monitorare la missione 6. Il suo contratto, però, scade proprio in ottobre lasciando anche in questo settore un bel punto interrogativo a ridosso della scadenza del programma. Solo di facciata, invece, le dimissioni da commissario per il dissesto idrogeologico visto che la legge assegna questa funzione direttamente al presidente pro tempore della Regione. Occhiuto ancora lo è, nonostante le dimissioni, quindi ancora ricopre pienamente il ruolo. Non solo. Per queste questioni c’è un soggetto terzo, il commercialista cosentino Giuseppe Nardi che è stato nominato soggetto attuatore e che ha poteri delegati e di firma. Su questo fronte, allora, non si dovrebbe fermare nulla. l problema allora riguarda solo la sanità che resterà in un limbo per altri 45 giorni a meno che il Governo non decida l’uscita dal commissariamento proprio in questi giorni, come Occhiuto sta annunciando da tempo.