Sarà curata a Catanzaro la 58enne affetta da sla che aspettava da un mese in Rianimazione a Lamezia

«Sono stati giorni di stress ma stamattina abbiamo potuto tirare un respiro di sollievo». Si è risolta nel migliore dei modi l’estenuante ricerca portata avanti dalla famiglia di una paziente affetta da sla nel cercare una clinica che l’accogliesse. Una struttura, tra le pochissime presenti in Calabria, per consentire alla 58enne (originaria di Serra San Bruno) di vivere la malattia con dignità, assistita da personale competente.

A confermare lo sblocco della situazione, è la sorella della donna. Proprio lei, nei giorni scorsi, aveva lanciato un accorato appello per chiedere l’aiuto e l’appoggio delle istituzioni sanitarie vista la mancata disponibilità di posti letto nelle cliniche ove era stata formulata richiesta. Oggi, il tanto atteso trasferimento dalla rianimazione di Lamezia, dove si trovava ricoverata, alla San Vitaliano di Catanzaro, tra le poche realtà calabresi in grado di gestire pazienti affetti dalla insidiosa patologia neurodegenerativa: «Siamo un po' più sereni- ci confessa la donna - adesso speriamo solo che mia sorella si possa riprendere un pochino così da procedere al rientro a casa».

Il desiderio della famiglia della 58enne, infatti, è quello di poterla raccogliere a Serra San Bruno ovviamente se e quanto le sue condizioni di salute lo permetteranno. Allo stato, i medici avevano sconsigliato fortemente le cure domiciliari nonostante l’ipotesi dell’assistenza di un operatore sanitario. L’approdo nella clinica catanzarese consentirà alla paziente di ritrovare un minimo di serenità dopo i giorni difficili trascorsi in rianimazione. Una vicenda che, nonostante l’epilogo positivo, accende i riflettori sulle enormi difficoltà, le solitudini e i sentimenti di sconforto che troppo spesso animano le famiglie costrette a fare i conti con malattie invalidanti e la carenza di strutture in grado di offrire le giuste cure ai loro amati cari.