VIDEO | Il tecnico giallorosso alla vigilia dell’anticipo al Ceravolo: «In casa dobbiamo trascinare il pubblico con energia. I tre punti non devono diventare un’ossessione, ma l’obiettivo resta giocare per trionfare»
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Il Catanzaro si prepara ad affrontare la Juve Stabia nell’anticipo della quinta giornata di Serie B, in programma domani sera alle 20.30 al “Nicola Ceravolo”. Mister Alberto Aquilani, nella conferenza stampa della vigilia, ha sottolineato l’importanza dei dettagli e della crescita mentale della sua squadra, chiamata a dare continuità dopo i progressi visti a Reggio Emilia nello scorso turno terminato in pareggio contro la Reggiana.
«Il dettaglio può essere tradotto in centimetro, in millimetro, che a volte non si riferisce solamente all’unità di misura, ma è anche pensiero, concentrazione, voglia di essere dentro alla partita. Ho visto passi avanti con la Reggiana rispetto alla gara precedente e questo ci portiamo dentro. Vogliamo vincere, lo sappiamo tutti, ma la vittoria non deve diventare ossessione: dobbiamo giocare per vincere senza perdere ordine».
Aquilani ha poi ribadito il ruolo centrale del fattore campo, chiedendo maggiore partecipazione emotiva anche da parte dei tifosi: «Domani giochiamo in casa e deve essere un punto di forza. Dobbiamo trascinare il nostro pubblico con energia e anche con qualche azione sporca che alza i giri del motore. In casa finora non abbiamo dato la scossa giusta, mi aspetto una squadra che sappia trasmettere questo alla propria gente».
La sfida con la Juve Stabia metterà di fronte due formazioni con spiccate qualità di palleggio. Per Aquilani però la differenza non la fa il possesso palla, ma la capacità di leggere i momenti del match: «La forza di una squadra non è avere più possesso a prescindere, ma percepire quello che la partita ti richiede. Oggi tutte le squadre sono organizzate e allenate: vince chi riconosce quando essere più verticale, quando pressare alto, quando ripartire. È un aspetto che dobbiamo migliorare e già domani voglio vedere progressi».
Sul piano tattico, l’allenatore ha posto l’accento sulle transizioni difensive, punto debole evidenziato anche nell’ultima trasferta: «Nelle preventive dobbiamo crescere. Se manca un contrasto o un duello si crea una catena di problemi che ti scopre. Bisogna ragionare da squadra: capire le distanze, quando alzare la pressione o abbassarsi, quando verticalizzare o tenere palla. Siamo undici e dobbiamo essere sempre collegati».
Aquilani ha fatto il punto anche sulla condizione della rosa e sulla gestione delle tre partite ravvicinate: «Pandolfi e Di Francesco stanno meglio, vengono con noi. Oggi vedo la squadra divisa in 11 titolari che iniziano e 5 titolari che entrano: con le cinque sostituzioni è impensabile non ragionare così. A volte chi subentra può essere anche meglio di chi parte dall’inizio».
Capitolo difesa: «Non parlerei di colpe dei tre dietro, perché si difende in undici. Gli errori individuali ci sono stati, ma il lavoro del reparto mi dà soddisfazione per attenzione e concentrazione. Sono convinto che possiamo solo migliorare».
Infine uno sguardo ai giovani, punto fermo del progetto giallorosso: «Io credo nella meritocrazia, non guardo la carta d’identità. Sono soddisfatto di come stanno lavorando, ma devono crescere e non appagarsi. Cissè sta facendo bene, ma la cosa che più mi impressiona è quello che dà senza palla. Non dobbiamo caricarlo di aspettative: il modo giusto per crescere è continuare con equilibrio».
Sul prossimo avversario, Aquilani ha le idee chiare: «La Juve Stabia è una squadra tosta, diversa da quella affrontata a Reggio. Se pensiamo di fare una partita sotto ritmo avremo problemi seri. Hanno qualità e fame, sarà un bel test».




