Doveva difendere il titolo e mettere da parte punti buoni per la rincorsa al primo posto, si è dovuto arrendere ai crampi. Ancora un ritiro per Jannik Sinner che dopo il successo a Pechino era arrivato a Shanghai da campione in carica e, complice l'assenza del leader mondiale Carlos Alcaraz, in qualche modo con l'obiettivo sorpasso in testa: e invece, al terzo turno del Masters 1000 cinese, l'altoatesino ha alzato bandiera bianca e lasciato il passaggio agli ottavi all'olandese Tallon Griekspoor, 31 Atp (troverà il monegasco Valentin Vacherot).

Sinner aveva vinto, non senza fatica, il primo set al tie break 7-6 (3). Nella seconda frazione è arrivato a due punti dal match, con sei palle break avute e sprecate, occasioni che gli avrebbero fatto chiudere in due set il match ma ha ceduto 7-5 all'avversario. Nel terzo set prima ha cominciato a zoppicare per i crampi alla gamba destra, ha tentato di rimanere in campo, ma non si reggeva in piedi e nemmeno l'intervento del fisioterapista è stato salvifico, così sul 3-2 in favore dell'olandese Sinner è stato costretto a mettere fine allo strazio, uscendo dal campo dolorante, sorretto e senza poter nemmeno sollevare il borsone.

Per Sinner è il settimo ritiro in carriera; nel 2020 contro Rublev all'Atp di Vienna, nel 2022 a Miami con Cerundolo dall'altra parte della rete, ancora Rublev sempre nel 2022 questa volta in uno slam (Roland Garros), stesso anno l'abbandono a Sofia contro Rune, nel 2023 ad Halle con Bublik, l'ultimo lo scorso agosto a Cincinnati nella finale 2025 del Masters americano: un malessere aveva costretto l'allora n.1 ad abbandonare l'ennesima saga della sfida con Alcaraz.

«Non posso muovermi» aveva detto Sinner abbandonando quando era sotto 5-0. Una rinuncia che aveva scatenato il dibattito - anche perché la prima arrivata in una finale - sulla tenuta fisica del campione azzurro. Anche un anno fa aveva rinunciato alla partecipazione a Parigi-Bercy, allora per un virus intestinale: e ci sono stati cali improvvisi anche agli Australian Oper, poi vinti. A Melbourne un malore contro Holger Rune: provvidenziali i 20' di sospensione per riparare la rete rotta. Ha saltato i Giochi di Parigi per una tonsillite e sempre nell'anno olimpico ha perso ai quarti a Wimbledon contro Medvedev, dove era apparso pallido e debole.

A Shanghai però sotto accusa c'è il clima definito "impossibile" da tutti i tennisti in campo. Anche Griekspoor che ha beneficiato del malessere di Sinner lo ammette: «Condizioni estreme qui a Shanghai, mi dispiace molto per Jannik, non è così che uno vuole vincere» le parole dell'olandese. Pochi giorni fa a Pechino si è vista una scena simile, con Medvedev claudicante e poi praticamente fermo costretto a ritirarsi sempre per i crampi. Capogiri, vesciche, problemi intestinali (anche al torneo vinto a Pechino aveva raccontato di aver avuto una dissenteria): piccoli guai che hanno tormentato in qualche occasione il campione azzurro.

A cui adesso, in termini di classifica, questo ritiro pesa e non poco: Sinner, da campione in carica, a Shanghai perde 950 punti, scivolando a 1.340 da Alcaraz. Doveva vincere il Masters 1000 asiatico e poi Vienna per tornare numero 1: obiettivo che con ogni probabilità non riuscirà a raggiungere per la fine dell'anno. Calendario fitto, condizioni climatiche definite anche "brutali", fatto sta che adesso il finale di stagione è ancora ricco di appuntamenti e per Sinner urge ritrovare la condizione: ci sono le Atp Finals a Torino, e tra i tornei il 500 di Vienna e Parigi-Bercy. Sinner saluta Shanghai e vede allontanarsi il ritorno sul trono del tennis mondiale.