La Cassazione rigetta ricorso della Procura Generale della Corte Appello di Milano. Prime analisi del maxi incidente probatorio: «Non si può trovare il Dna sulle impronte»
Nel 2007 i carabinieri del Ris analizzarono il pc della vittima: oltre 4mila accessi a siti porno e una misteriosa cartella privata con foto e video personali
Dopo 17 anni, l’inchiesta si riapre con clamorosi sviluppi: l’impronta 33 e il Dna di Sempio mettono in discussione la verità processuale, mentre la Procura indaga su altre presenze sulla scena del delitto
L’impronta n.33, isolata nel 2007 e poi analizzata dai carabinieri nel 2020, è stato attribuito all’amico di Marco Poggi, fratello della vitta. Per i pm è una prova chiave, insieme al dna sotto le unghie della vittima