Alberto Stasi resta in semilibertà. La Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura Generale presso la corte d'Appello di Milano contro l'ordinanza del 9 aprile scorso che concedeva il beneficio a Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l'omicidio di Chiara Poggi avvenuto nell'agosto del 2007.

Dalle prime analisi, nel maxi incidente probatorio in corso sul caso di Garlasco, sulle campionature dei trenta fogli di acetato, contenenti una cinquantina di impronte, non sarebbe stato trovato materiale sufficiente per estrarre profili di Dna comparabili.

Nemmeno nell'impronta 10, quella ormai nota sulla porta di ingresso, che veniva considerato dagli investigatori la presunta "mano sporca" del killer. Lo si è appreso dalle prime verifiche effettuate dai consulenti delle parti sui dati messi a disposizione oggi.