Parco eolico offshore sullo Jonio, il sindaco di Mirto Crosia: «Vengono, ci sfruttano e sul territorio non resta nulla»
La posizione del primo cittadino Russo sulle 28 pale eoliche alte come la Torre Eiffel che dovrebbero essere installate nello specchio di mare tra Corigliano Rossano e Mandatoriccio: «In teoria non sono contrario alla transizione energetica ma compensino l’impatto ambientale e paesaggistico con degli sgravi sul costo dell’energia»
Saranno pure “fatti” ministeriali, nel senso che toccherà ad alcuni dicasteri fornire le autorizzazioni ai parchi eolici offshore – come quello che dovrebbe sorgere all’orizzonte dei comuni di Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati e Mandatoriccio – sta di fatto che da queste parti sono molti quelli col mal di pancia. Una gastralgia che si scatena al solo pensiero che quelle ventotto pale eoliche alte come la Torre Eiffel possano alterare – o «deturpare» – la meravigliosa skyline jonica tra Sila e Pollino.
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A conti prospettici fatti, quegli enormi manufatti metallici che producono energia elettrica grazie al vento, semplicemente galleggiando sull’acqua, ad una distanza di 8 miglia – ovvero 16 chilometri – potrebbero appena essere percettibili o visibili dalla costa come uno stuzzicadenti, sostiene qualche esperto. Le preoccupazioni della popolazione, tuttavia, permangono. E così anche la delusione degli amministratori locali, appena informati e per nulla coinvolti in nessun dibattito.
Facendo leva sul fatto che – secondo un parere fornito dal Ministero dei Trasporti al Comune di Jesolo nel 2014 – «si deve necessariamente riconoscere dignità di territorio comunale al mare prospiciente la costa sino al limite delle acque territoriali, ovvero entro 12 miglia» e nonostante siano i ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e delle Politiche agricole e forestali a dover fornire le necessarie autorizzazioni per i parchi eolici offshore, il sindaco di Crosia, Antonio Russo, chiede di essere coinvolto.
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«Si compensino i Comuni con delle royalties o sgravi sul costo energia»
«Noi sindaci – dice Antonio Russo, sindaco di Crosia, 11mila abitanti, comune più popoloso sulla costa jonica cosentina, nell’hinterland di Corigliano Rossano – siamo stati appena informati del progetto ma non siamo stati coinvolti in nessun dibattito. Ci stiamo trovando davanti ad un qualcosa calato dall’alto perché nessuno ha chiesto la nostra partecipazione. Eppure quelle 28 gigantesche pale eoliche, se autorizzate, saranno istallate davanti a noi, nel nostro specchio d’acqua. In questa operazione, Regione e proponenti avrebbero dovuto coinvolgere la popolazione».
Il sindaco Russo, ad ogni modo, non è contrario alle energie rinnovabili. «Non possiamo di certo sottarci alla transizione energetica ed alle energie alternative e rinnovabili – sottolinea ancora il primo cittadino di Mirto Crosia – ed in teoria sono favorevole, ma credo sia necessario un riconoscimento agli enti locali che rimangono coinvolti, è necessaria una ricaduta anche economica sui territori». Come ad esempio delle royalties, dei ristori, o degli sgravi sul costo dell’energia.
«Probabilmente le pale eoliche, vista la distanza, saranno appena visibili, ma ciò non toglie – aggiunge – che i cittadini dovrebbero trarne dei vantaggi solo perché questi parchi hanno un forte impatto sull’ambientale e sul paesaggio».
Caustica la conclusione di Russo sull’argomento: «Vengono, ci sfruttano, spolpano le nostre risorse naturali e sui territori non vi è alcuna ricaduta. Per questi motivi chiedo che sia convocato un tavolo di confronto tra Ministeri, Regione, società proponente e comuni interessati».