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venerdì 3 marzo 2023 | 17:10
Cronaca

Strage di migranti - Cutro, la spiaggia del dolore: «Mio fratello è disperso, gli avevo detto di non partire ma non mi ha ascoltato» - Notizie

La testimonianza di un afghano giunto a Crotone dalla Francia per cercare il 25enne, tra i migranti ancora dispersi. «He's dead, he's in the water»: continua a ripetere con la voce rotta dal pianto (ASCOLTA L'AUDIO)

di Luana  Costa

«He's dead. He's in the water». Lo spettro della morte del fratello balena nei suoi occhi scuri, inumiditi dal dolore e dal vento che soffia ancora forte sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Il mare è ancora agitato, e percorre a piedi la spiaggia lambita dalle onde alla ricerca del fratello, 25 anni, partito dall'Afghanistan e salpato dalla Turchia assieme a tanti altri nella speranza di una vita migliore sulla nave che si è schiantata a cento metri dalla costa crotonese nella notte tra sabato e domenica scorsa.

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«Gli avevo detto di non partire»

Avrà circa 40 anni, è afghano anche lui. Il 27 febbraio, dopo aver appresso dalla televisione del tragico naufragio, si è messo in viaggio dalla Francia, dove da sette anni risiede stabilmente. Giunto in Europa percorrendo la stessa rotta che potrebbe essere stata fatale al fratello: «Gli avevo detto di non partire ma non mi ha ascoltato. Ero molto spaventato» dice in un inglese misto al francese. Ci mostra la foto sul suo smartphone: prima della partenza - volto pulito e senza barba - e quella a bordo della nave diretta in Italia, un viso sfigurato dalla stanchezza e dalle privazione. Un viaggio costato 9mila euro, specifica. 

I messaggi mai ricevuti

Accede all'applicazione telefonica di Messanger e scorre la cronologia: gli ultimi messaggi non sono stati neppure recapitati. Il precedente è una nota vocale, il fratello fornisce notizie e informazioni sul suo arrivo in Italia: era il 21 febbraio alle 11.43. Poi più niente. «Non lo so» è la risposta alla domanda se spera ancora di trovare in vita il fratello. «He's dead. He's in the water» aggiunge spiegando di essere in contatto con i genitori rimasti a Kabul e che però ancora non sanno nulla. «Prima di dirlo a mia madre vorrei almeno ritrovare il corpo» dice tra le lacrime.

La foto del fratello

E così sin dal suo arrivo mostra a tutti la fotografia del fratello disperso: «Sono andato in ospedale, alla polizia» ma al momento non risulta tra i sopravvissuti. E spera che almeno il mare possa restituirne i resti. Racconta poi del suo di viaggio per arrivare in Europa sette anni fa: partito dall'Afghanistan e salpato dalla Turchia verso la Grecia. Da qui ha proseguito a terra verso l'Italia in un camion e poi ha proseguito verso la Francia. «Gli avevo detto di non partire ma non mi ha ascoltato» ripete.