Il quadro a tinte fosche emerge dal report Istat sulle migrazioni interne: continuano le partenze dal Mezzogiorno verso il Nord non compensate dagli arrivi. Lombardia la destinazione più gettonata
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Il Nord continua a essere l'area del Paese più attrattiva e dinamica in riferimento ai movimenti interni, con un numero di arrivi dalle altre aree geografiche che supera quello delle partenze. È quanto emerge dal report Istat sulle migrazioni.
Nel biennio 2023-24 il tasso migratorio interno medio annuo è pari a +2,0 per mille residenti nel Nord-est e a +1,8 per mille nel Nord-ovest. Il Centro, pur registrando un tasso positivo (+0,5 per mille), risulta meno attrattivo del Nord.
A livello regionale, il tasso migratorio interno più elevato si registra in Emilia-Romagna (+2,9 per mille), a livello provinciale a Pavia (+10,9 per mille). Il Mezzogiorno continua a registrare una dinamica migratoria interna negativa, con partenze verso le altre aree del Paese non compensate da altrettanti arrivi. I tassi medi annui, nel biennio 2023-24, sono negativi e pari a -3,2 per mille nel Sud e -2,4 per mille nelle Isole. I tassi più bassi si registrano in Basilicata (-5,6 per mille) e in Calabria (-5,0 per mille), mentre a livello provinciale il tasso più basso si rileva a Vibo Valentia (-12,7 per mille).
Dei movimenti del Mezzogiorno che hanno come destinazione il Centro-Nord, quasi tre su 10 confluiscono in Lombardia, che rimane meta preferita dei flussi in partenza da molte regioni meridionali, con l'eccezione delle regioni Abruzzo e Molise dove oltre il 25% delle emigrazioni interne ha come destinazione il Lazio.