Dalle riflessioni su attualità e letteratura ai timori per matematica, passando per i riti della vigilia: ecco il racconto dei maturandi calabresi nel giorno che segna la fine di un percorso e l’inizio di nuove scelte
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Oltre 18mila studenti calabresi hanno affrontato oggi la prima prova dell’esame di maturità. Sono esattamente 18.155 i candidati nella regione, impegnati davanti a 551 commissioni d’esame: 6.374 a Cosenza, 5.574 a Reggio, 3.194 a Catanzaro, 1.599 a Crotone e 1.414 a Vibo Valentia. Il primo scoglio è la prova di italiano, comune a tutte le scuole, che oggi ha coinvolto 524.415 studenti in Italia.
Al Liceo Scientifico “Giuseppe Berto” di Vibo, l’ingresso in aula è preceduto da sorrisi e qualche consiglio dell’ultimo minuto. Tanti i maturandi che hanno trascorso la notte prima degli esami insieme, tra chiacchiere e di musica: «Siamo stati fino a mezzanotte circa con tutti i compagni delle altre scuole al castello di Vibo. Una notte sicuramente indimenticabile, irripetibile, unica» racconta un ragazzo. «Abbiamo cantato, ricordato bei momenti, scoperto anche amicizie nuove che nei cinque anni non avevamo mai coltivato» ha proseguito un altro.
Prima ancora di sapere cosa sarebbe uscito nella busta, cresceva in fretta l’attesa sulle tematiche e gli autori scelti dal Ministero: «Mi aspetto D’Annunzio, oppure intelligenza artificiale», dice un ragazzo. Una compagna aggiunge: «Mi piacerebbe se ci sia Svevo. Poi credo che per l’attualità ci possa essere qualche riflessione sulla guerra». C’è poi chi vede questo momento come una pura formalità: «È un po’ impossibile rovinare cinque anni in un’unica prova. Speriamo almeno che escano tracce interessanti, ma la prima prova è tranquilla, dai».
Il ministero dell’Istruzione ha proposto sette tracce: due per l’analisi del testo – una poesia di Pasolini e un brano da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa – e due temi di attualità, tra cui il diario inedito di Paolo Borsellino e un approfondimento sull’indignazione nei social. Ma la prova più temuta resta la seconda, soprattutto allo scientifico: «Spaventa perché possono capitare cose molto complesse. Ma anche no. Dipende da quanto siamo fortunati e da quanto si sia impegnato il ministero a renderci la vita difficile».
Comunque vada, tutti guardano già all’immediato futuro: Ingegneria, Psicologia, Medicina, Economia, questi i percorsi universitari più ambiti.
Infine, prima di entrare in classe c’è tempo per un messaggio ai ragazzi e alle ragazze che come loro si apprestano al giro di boa: «Non preoccupatevi, l’esame di maturità ormai è quasi una formalità che certifica il percorso che si è svolto nel corso degli ultimi cinque anni. È quello che conta. Si spera che la parola “meritocrazia” abbia davvero un senso. Quindi, vivete appieno questo momento magico con tutta la serenità e la tranquillità che potete, perché poi non tornerà».