Tredici anni e quattro mesi per Aldo Abbruzzese, sette per Mustaphà Hamil. Due le vetture in fiamme della sorella dell’allenatore. Tra i reati contestati anche estorsione, danneggiamenti e violenza privata
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Due pesanti condanne per estorsione mafiosa, incendio, truffa e altri reati aggravati dal metodo mafioso. Il gup del Tribunale di Catanzaro, Piero Agosteo, ha inflitto 13 anni e 4 mesi ad Aldo Abbruzzese, 52 anni, ritenuto boss della ‘ndrangheta di Schiavonea (Corigliano-Rossano), e 7 anni a Mustaphà Hamil, 44enne marocchino, suo presunto complice.
Le vittime principali: Franco Gattuso, 71 anni, padre dell’ex calciatore e allenatore Rino, e la figlia Ida, 45 anni, ex vicepresidente del consiglio comunale. Le accuse si riferiscono a fatti avvenuti tra l’estate e la fine del 2023, quando due auto di Ida furono incendiate nel giro di due mesi, a scopo intimidatorio.
Secondo la Procura Antimafia, i roghi servivano a spingere il padre a versare 3mila euro di “pizzo” al boss. La metà della somma fu effettivamente corrisposta. Tra i reati contestati: estorsione, danneggiamenti, detenzione di armi, droga e munizioni, violenza privata e truffa all’Inps. Tutti con l’aggravante mafiosa. Le richieste del pm Stefania Paparazzo erano state di 12 anni per Abbruzzese e 8 anni e 8 mesi per Hamil.
Abbruzzese è stato condannato anche per aver estorto un finto rapporto di lavoro all’imprenditore agricolo Franco Cozzolino. Quest’ultimo, sotto pressione, avrebbe assunto il boss come bracciante negli anni 2021, 2022 e 2023, permettendogli di incassare indebitamente indennità pubbliche. Il boss avrebbe costretto Hamil a prendersi la colpa degli incendi, minacciandolo nel carcere di Cosenza. Lui però avrebbe denunciato tutto alla polizia penitenziaria, venendo trasferito prima a Santa Maria Capua Vetere e poi ad Avellino. L’indagine è stata coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri diretti dal tenente colonnello Marco Filippi.