Il giorno del dolore

Una figlia morta e l’altra dispersa, la disperazione di una mamma e lo strazio dei parenti chiamati a riconoscere le vittime

FOTO - VIDEO | Feriti e provati, sono giunti al PalaMilone i sopravvissuti al terribile naufragio di Cutro per l'identificazione delle salme. Tra di loro anche un giovane che ha perso la moglie di 25 anni e il fratello sedicenne di lei

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di Cristina Iannuzzi
1 marzo 2023
10:52

È uno strazio infinito al PalaMilone di Crotone dove questa mattina è stata aperta la camera ardente. Lacrime, disperazione, preghiera. Vite e famiglie spezzata. Come quella di una giovane donna che con i suoi tre figli ha visto svanire il sogno di una vita diversa a pochi metri dalla salvezza.

Viaggiava su quel barcone, lei insieme ai suoi tre figli. La giovane donna e il suo bambino sono riusciti a salvarsi, è morta la figlia più grande, dispersa la bambina più piccola. Lei, ferita e dolorante, si è allontanata dall'ospedale e ha raggiunto il palazzetto per riconoscere la sua bambina in una delle bare che affollano il palazzetto.


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Lo strazio del riconoscimento delle vittime

Come lei, anche gli altri sopravvissuti questa mattina hanno raggiunto il PalaMilone. È un via vai di persone nella speranza di dare un nome a tutte le vittime innocenti della più grande strage vissuta dalla Calabria.  Tra di loro anche  un giovane che ha perso tutto. Ha perso la moglie di soli 25 anni e il fratello di lei, 16 anni. Sognavano la Germania. Anche per loro il sogno anche per loro si è infranto all'alba di domenica.

Il dolore dei superstiti

Escono in lacrime, attoniti, pietrificati dal dolore: sono i superstiti. Hanno riconosciuto le salme dei propri cari e ora faranno rientro al Cara di Isola. Molti sono feriti. All'uscita sono stati salutati da un lungo applauso da parte dei cittadini presenti al PalaMilone.

Lacrime e commozione

«Speriamo sia l'ultima. Devono vedere il governo cosa fare. Siamo qui perché è una tragedia immane che non può colpirci. Siamo stati fortunati a nascere qui». Sono due signore crotonesi le prime ad entrare nella camera ardente per le vittime del naufragio di Cutro allestita al Palamilone. Lacrime agli occhi ancora prima di entrare. C'è già tanta gente, che arriva da tutta la Calabria, che va a rendere omaggio alle bare, per ora 66, poste sul parquet del palazzetto dello sport. La camera ardente è stata aperta dalla preghiera interreligiosa guidata da iman di moschea di Cutro, Mustafa Achik, e dal vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta. Presenti tutti i 27 sindaci del crotonese e gli amministratori locali. Un momento intenso in cui non sono mancate scene di commozione.

Giornalista
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