L’onorificenza

Vittima dell’uranio impoverito, il colonnello Carlo Calcagni riceve la cittadinanza onoraria ad Acri

L'ufficiale elicotterista dell'esercito Italiano e paracadutista della Folgore, contaminato da ben 28 metalli pesanti durante una missione in Bosnia, ha ricevuto il riconoscimento nel corso di un Consiglio comunale ad hoc che si è svolto nella città silana (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Francesco Spina
24 giugno 2023
07:11

Acri ha reso omaggio al coraggio e al sacrificio del colonnello Carlo Calcagni, conferendogli la cittadinanza onoraria durante una cerimonia che si è svolta a palazzo Sanseverino Falcone, all'interno della sala che ospita il Consiglio comunale della città silana. Una cittadinanza onoraria che arriva dopo quella conferita lo scorso 15 giugno al procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. 

La storia del colonnello dell'esercito risale alla missione di pace in Bosnia - Erzegovina (1996), quando è stato contaminato da ben 28 metalli pesanti, subendo gravi ripercussioni sulla sua salute. Nonostante le sfide e le malattie che lo hanno colpito, Calcagni si è affermato come un esempio di determinazione e tenacia. Il suo corpo porta i segni delle 24 patologie innescate dal metallo pesante utilizzato principalmente nella fabbricazione di armi e munizioni, ma non solo. L'uranio impoverito viene spesso usato per rinforzare le armature e rendere i proiettili più perforanti.


L'ufficiale elicotterista dell'esercito Italiano e paracadutista della Folgore Calcagni è senza un polmone e convive con livelli di saturazione al di sotto dei limiti di guardia, con dialisi, flebo, farmaci. Trecento pastiglie al giorno ma una forza d’acciaio.

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Alla cerimonia, che si è svolta alla presenza di tanti bambini, oltre alla partecipazione della famiglia di Calcagni, erano presenti anche il sindaco di Cellino San Marco, Marco Marra, quello di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo e, in rappresentanza del Comune di Casali del Manco la consigliera Stefania Rota. Durante il Consiglio comunale, convocato ad hoc per il riconoscimento a Calcagni e moderato dal presidente dell'assemblea Simone Bruno, sono intervenuti Salvatore Palumbo e Giuseppe Intrieri, dai banchi della minoranza, mentre Mario Fusaro e Raffaele Gencarelli per la maggioranza. A prendere la parola anche Gino Maiorano, assessore ai Servizi Sociali, Sport e Spettacolo di Acri.

Il sindaco di Acri Pino Capalbo nel suo discorso ha messo in evidenza le motivazioni che hanno spinto il consiglio comunale a conferire la cittadinanza onoraria al colonnello dell'esercito: «Calcagni ha dato lustro all’Esercito ed all’Italia - ha affermato il primo cittadino - e nonostante la gravissima malattia, causata da intossicazione di metalli pesanti durante una missione in Bosnia, continua a rimanere un esempio per la sua eccezionale forza d'animo che non lo ha mai abbandonato».

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Nel corso della cerimonia è stato anche evidenziato il trattamento differenziato riservato dallo Stato ai suoi eroi, con un chiaro riferimento alla situazione in cui versa il colonello dell'esercito. Calcagni, nonostante i suoi brillanti risultati sportivi, come il recente record del mondo nel canottaggio con il gruppo sportivo paralimpico della Difesa, non ha ricevuto alcun riconoscimento ufficiale da parte del Ministero della Difesa. Questo fatto è stato fortemente criticato durante la cerimonia dallo stesso colonello: «Non c'è stato un solo comunicato da parte del ministero della Difesa - dice - questo fa male ma io continuo ad andare avanti e lo faccio per me e per tutti quelli che sono al mio fianco. Sono le motivazioni che portano a superare queste sofferenze».

Nel suo discorso, Calcagni ha voluto dedicare il riconoscimento ricevuto ai suoi colleghi caduti e a tutti coloro che «vengono trattati con indifferenza dallo Stato, insieme alle loro famiglie che ne pagano le conseguenze in un silenzio assordante». 

 

 

 

Giornalista
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