Dell’agricoltore si erano perse le tracce nel settembre 2023. Due anni dopo, i resti erano stati individuati in un uliveto non lontano dalla frazione dove il 79enne viveva. Il primo cittadino Marasco: «Ci stringiamo alla famiglia»
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È arrivata la conferma che in molti temevano: i resti umani rinvenuti il 15 aprile scorso nelle campagne di Badia, frazione di Nicotera, appartengono a Nicola Schimio, l’agricoltore di 79 anni scomparso il 27 settembre 2023. A stabilirlo sono stati gli accertamenti disposti dalla Procura di Vibo Valentia, che ha comunicato ufficialmente l’esito delle analisi genetiche.
La notizia è stata resa pubblica dal sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, con un messaggio di cordoglio diffuso sui canali istituzionali del Comune: «È con tristezza e profondo cordoglio che apprendiamo la tragica notizia del ritrovamento senza vita del nostro concittadino Nicola Schimio, scomparso il 27 settembre 2023. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene. Ci stringiamo attorno ai familiari di Nicola, uniti nel ricordo di un uomo buono e laborioso. Purtroppo, il suo destino si è concluso in un modo doloroso, con la conferma da parte della Procura di Vibo Valentia che i resti rinvenuti il 15 aprile nei pressi delle sue campagne appartengono a lui».
Il ritrovamento risale al pomeriggio del 15 aprile 2025, quando alcuni resti umani erano stati individuati in un uliveto situato in una zona di campagna non lontana da Badia, la frazione dove Schimio viveva. Sul posto erano intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tropea, coordinati dal pubblico ministero Luca Ciro Lotoro.
La Procura aveva immediatamente disposto l’esame del Dna e ulteriori accertamenti medico-legali per risalire con certezza all’identità dei resti. Da una prima ipotesi, già allora, si era ritenuto che potessero appartenere all’anziano agricoltore, scomparso senza lasciare tracce dopo essere uscito da casa.
Della sua scomparsa si era occupata anche la trasmissione televisiva Chi l’ha visto?, mentre per mesi familiari e volontari avevano partecipato a ricerche e appelli pubblici nella speranza di un ritrovamento in vita.
Ora la conferma della Procura di Vibo Valentia pone fine a un anno di attesa e di angoscia. Resta da chiarire, tuttavia, come e quando l’uomo abbia perso la vita: le indagini restano aperte per definire le circostanze della morte, anche se al momento non emergerebbero elementi che facciano ipotizzare un atto violento.